Vi è stata una vera e propria innovazione nell’assortimento che ha caratterizzato gli ultimi quattro anni nel mercato dei divani e delle poltrone. E’ stato l’avvento e la grandissima diffusione dei salotti con schienale di altezza variabile o regolabile, che stanno ormai confermando un proprio successo vastissimo.

In effetti la vera novità sta nel fatto che questo tipo di salotti, oltre a consentire una comodità effettivamente spesso maggiore rispetto ad alcuni divani con schienale tradizionale, possiedono adesso anche un design piacevole e accattivante e per questo motivo sono preferiti da una discreta parte di clienti.

L’esigenza è però in realtà prettamente ergonomica: la comodità di un salotto infatti è data da due principali fattori, la qualità e la forma della sua seduta e la qualità e la forma del suo schienale. Per quanto riguarda lo schienale, l’elemento critico che era emerso da qualche decennio nel campo dell’arredo, stava nel fatto che il design dei salotti più moderni prevedeva, almeno per quelli che seguivano le tendenze più in voga, l’adozione di schienali dotati di un altezza molto contenuta se non addirittura bassissima. Questo ovviamente andava a contrastare con le regole dell’ergonomia le quali consigliano che la schiena, (almeno in posizione di relax e non durante una conversazione) debba essere adeguatamente sostenuta nella zona lombare ed in quella subito sotto alla nuca. In pratica, per essere davvero comodo, un divano deve dunque possedere uno schienale sufficientemente alto e sostenuto da potervi poggiare tranquillamente la testa senza che questa debba essere tenuta in posizione dai muscoli del collo. Tutto ciò, ovviamente, è impossibile quando ci si trova a che fare con divani troppo bassi o comunque dotati di schienali sufficientemente ampi. Inizialmente, specie negli anni ottanta e novanta si era pensato di risolvere questo problema con l’aggiunta di alcuni piccoli poggiatesta che inseriti fra la struttura a la cuscinatura dello schienale sopperivano alla sua mancanza in altezza. Ma ben presto questi orpelli sono andati in disuso per le loro molto contenute doti estetiche ed ecco che molti dei divani dal design più attuale e di tendenza sono quindi divenuti improvvisamente molto scomodi ed utilizzabili sono per dialogare tranquillamente con degli ospiti.

Le esigenze attuali sono però abbastanza precise nelle famiglie, quando si ha a che fare con il comfort casalingo: è molto di più infatti il tempo in cui occupiamo il salotto di casa in fase di relax, di quello che utilizziamo per ricevere gli amici. Ed è dunque per questo che sono state escogitate queste nuove forme di divani, dotati di schienali molto particolari ed innovativi, che danno la possibilità di regolare singolarmente il proprio comfort a seconda del proprio corpo. Se siamo molto alti, avremo bisogno di uno schienale posizionato in un certo modo, mentre se siamo molto bassi potremmo avere bisogno per star comodi di poggiare la nostra nuca molto più in basso.

Ma vediamoli un po’ più nel particolare questi famosi divani ad altezza variabile.

Innanzitutto è necessario parlare di materiali, perché questa evoluzione è stata possibile proprio grazie all’adozione di un composto molto innovativo entrato ormai già da qualche decennio nell’ambito dell’arredamento: il poliuretano. Si tratta di un polimero di natura sintetica che può essere usato per le imbottiture in versione espansa oppure schiumata, in modo da renderlo soffice e molto molto elastico. Ne esistono di tantissimi tipi che si differenziano soprattutto per la densità (cioè il loro peso al metro cubo) e la loro portanza (cioè il loro indice di elasticità). Più alta è la densità, migliore è in genere la qualità, ma non sempre: esistono infatti dei casi in cui dei cuscini troppo densi risulterebbero troppo duri per sedervici con comodità. Per questo motivo i salotti migliori sono prodotti con poliuretano espanso a “densità differenziata, un tipo di materiale che consente ad ogni imbottitura di rispondere in modo adeguato alla pressione che il corpo esercita sulle diverse parti del cuscino su cui poggia.

Questo innovativo materiale ha permesso la creazione di schienali che possono essere in qualche modo “regolati” a seconda dell’uso che si vuol fare del salotto, rendendolo sempre comodo e confortevole.

Ne esistono già di tantissimi tipi:

Quelli con “schienale reclinabile” consentono attraverso una regolazione micrometrica di uno specifico meccanismo interno, di inclinare in maniera più o meno ampia l’inclinazione di una parte dello schienale, in modo che quest’ultimo possa assumere una conformazione “bassa” in fase di conversazione e un assetto “alto” in fase di relax. In questo tipo di salotto la variabile più importante è ovviamente quella determinata dalla qualità del meccanismo di regolazione, il quale deve essere necessariamente ottimo in modo da poter svolgere il proprio compito per un tempo sufficientemente lungo. Fra questi tipi di divani si distinguo due ulteriori categorie: quelli con schienale unito e quelli con schienale separato. Nel primo caso lo schienale è composto con un unico pezzo di poliuretano al cui interno è opportunamente nascosto il meccanismo che permette di variare l’inclinazione della parte in alto. Nel secondo caso, invece, lo schienale è composto da due o tre cuscini separati fra i quali, a vista sul retro, agisce il congegno regolabile.

Quelli con “schienale sollevabile” sono invece quei modelli che grazie ad un congegno “a molla” permettono di variare l’altezza dello schienale del salotto a seconda delle proprie esigenze. Anche in questo caso vale la regola che obbliga a scegliere sempre prodotti che possano garantire una adeguata qualità produttiva.

Quelli con “schienale modulabile” sono i modelli più semplici fra quelli che permettono una trasformazione nell’assetto dello schienale del proprio salotto perché sono quelli che, se pur privi di meccanismi, danno la possibilità di variare l’altezza dello schienale, semplicemente cambiando di posto ai due o tre cuscini, stavolta fisicamente separati, che vengono sovrapposti insieme in modo da formare uno schienale unico.

Per ognuno di questi casi è possibile trovare qualsiasi conformazione di salotto: esistono i divani, le poltrone, gli angolari, i divani con penisola, quelli con meridiana e addirittura le versioni più estrose dotate di piedini belli e magari eccentrici, con differenti altezze da terra. In ogni modello di salotto sarà dunque possibile trovare le misure più adeguate al nostro ambiente, perché l’assortimento di divani con schienale di altezza variabile ha ormai raggiunto livelli davvero impensabili. Con una modularità così vasta vincono infatti la creatività e la personalizzazione: Il vantaggio di queste soluzione è la possibilità di giocare con le misure dei vari elementi riuscendo nello stesso tempo a combinare schienali che pur essendo effettivamente tutti uguali, possono presentarsi alla vista come tutti diversi, accontentando nel contempo ogni esigenza personale di confort.

Sotto questo punto di vista è importante una precisazione di carattere pratico, relativamente proprio a ciò che riguarda le dimensioni di questo tipo di salotto, il quale, per ovvie ragioni si presenta di solito un po’ più profondo dei divani tradizionali. La profondità media di questi divani si aggira infatti quasi sempre dai 90 ai 110 cm di profondità, misura che nei moderni appartamenti potrebbe riservare qualche brutta sorpresa.

Oltre a questo c’è da considerare che alcuni modelli necessitano di uno spazio retrostante per poter essere sollevati quando si trovano accostati al muro, mentre altri, risultano un po’ più difficili da posizionare in centro stanza a causa dei meccanismi non proprio bellissimi, che alcuni modelli (non certo i nostri) presentano se visti da dietro.

In ogni caso si tratta di un’innovazione molto importante che ha cambiato la stessa concezione progettuale che sta dietro al design di ogni salotto, ponendo in primo luogo la comodità del divano, senza però dimenticarne il fattore estetico, così importante delle case di tutti noi.