Il problema dell’esistenza o meno in una casa di una vera sala da pranzo è un argomento ancora assai discusso, sul quale la moderna tecnica dell’arredamento si è sbizzarrita creando soluzioni talvolta geniali o comunque non prive di estro e fantasia, e talvolta invece “forzate” e rivelatesi in fondo poco utilizzabili. Tutto questa discussione ruota in realtà intorno allo stesso concetto moderno di “spazio vitale” delle nostre case, le quali sale da pranzo risultano ormai troppo spesso inadeguate ad ospitare una sala da pranzo, come abbiamo visto proprio in un precedente articolo. Per ragioni di tipo prettamente economico oggi è infatti affermata nell’uso comune la soluzione dell’”angolo da pranzo” nella sala di soggiorno, magari idealmente separato da vari accorgimenti che contribuiscono ad alleggerire la stanza, creando però un ambiente comunque unico.

D’altronde, è facilissimo osservare che anche l’industria del mobile, rendendosi conto dell’assillante problema dello spazio disponibile in casa, ha cercato da parte sua di risolvere almeno in parte questo grave problema con la ideazione e la fabbricazione di mobili e complementi da pranzo il cui ingombro e proporzione sono studiati appositamente per queste nuove esigenze. Anche gli stessi costruttori e architetti propongono ultimamente sempre un ampio salone, nei nuovi appartamenti, anziché due locali piccoli, magari attigui, come si divideva un tempo la zona giorno, perché è in quella grande stanza che si concentrerà probabilmente tutta la vita dei padroni di casa. Abbiamo così il soggiorno-sala da pranzo, un felice abbinamento che risponde perfettamente alle nostre odierne esigenze e che ci consente di godere appieno le comodità della nostra casa. Ma allora c’è ancora una precisa esigenza di “sala da pranzo” nelle case degli italiani? Beh probabilmente si, visto la quantità di grandi tavoli e di ampi mobili credenza, adibiti a questo scopo che è possibile ammirare, sempre nuovi, ad ogni edizione del Salone del Mobile di Milano. Quali sono dunque i criteri secondo i quali conviene scegliere per decidere se adibire uno spazio piuttosto che un altro da destinare all’uso del pranzo, all’interno della nostra abitazione? Per la nostra casa è meglio l’angolo pranzo nel salotto o è meglio optare per la vera e propria “sala da pranzo” dai crismi tradizionali? I fattori che concorrono a questa scelta sono numerosi, e tutti sono abbastanza meritevoli di essere esaminati con attenzione.

Le cose da tenere presente maggiormente sono senz’altro l’architettura e la superficie della casa le quali concorrono per la maggior parte nella determinazione della scelta. E’ abbastanza ovvio ed evidente infatti che chi possiede la fortuna di avere lo spazio sufficiente e organizzabile per destinare un locale apposito all’uso del pranzo, potrà essere in maggior misura propenso alla scelta di separare gli ambienti giorno. Certamente, difatti, per chi dispone di un locale in più e magari di quello che una volta si chiamava “servizio fisso” (la cameriera, insomma), la tradizionale “sala da pranzo” costituisce senz’altro un notevole disimpegno. Una visita improvvisa quando si sta pranzando nel locale di soggiorno può risultare assai scomoda e così l’apparecchiamento e lo sparecchiamento della tavola quando si vorrebbe essere indisturbati.

Queste sono cose che sembrano superate perché la necessità ha imposto di superarle, ma quando si possono risolvere o evitare ne risulta maggiore comodità per tutti.

La vera sala da pranzo di oggi non richiede in realtà nemmeno molto spazio. Anche una stanza attigua al soggiorno può diventare un ambiente assai confortevole e raffinato. Eliminati ormai da tempo i tradizionali buffets e contro-buffets, saranno sufficienti pochi mobili, scelti con cura e gusto, per arredarla. Un tavolo, le rispettive sedie e un mobile contenitore, da utilizzare anche quale piano di appoggio, poco ingombrante e disposto lungo la parete, saranno capaci di rendere in questa stanza un’atmosfera raccolta e raffinata. E saper scegliere un pannello decorativo, una buona carta da parati o semplicemente qualche bel quadro, consentirà molto bene di completare l’ambiente con poca spesa. Ma non è così facile nella realtà. Vi è infatti anche un altro elemento da tenere nella massima considerazione in questi casi e cioè la vicinanza della cucina alla zona destinata al pranzo, fattore il quale risulta spesso addirittura indispensabile a definire l’opzione più giusta. Questa vicinanza invero eviterà al padrone o alla padrona di casa inutili e faticose corse da un locale all’altro con il carrello-porta vivande.

Se parliamo di cucina infatti, dobbiamo subito dire che quest’ultima è comunemente considerata da ogni padrona di casa come una specie di feudo personale nel quale, da un po’ di tempo si ama però ospitare spesso degli avventori. E proprio per questo che sulla cucina si è concentrata negli ultimi anni l’attenzione degli arredatori e degli architetti, per renderla il più possibile funzionale, ma attraente, e cioè farla diventare in pratica un grazioso e praticissimo “tinello”. Nei moderni appartamenti, gli spazi destinati alla cucina sono però per lo più piccoli, o comunque appena sufficienti ad ospitare elettrodomestici, e i piani di appoggio. E’ per questo che nasce spesso la necessità di una vera e propria zona pranzo.

In caso di mancanza di spazio in cucina infatti, poter radunare la famiglia e gli ospiti per i pranzi in una stanza apposita, sufficientemente vicina alla zona di cottura e preparazione, può evitare ai padroni di casa di correre lunghe distanze da una stanza all’altra per portare le vivande, interrompendo troppo a lungo il proprio pasto e creando in tal modo una situazione di disagio per loro e per gli ospiti che gli attorniano. In tal caso l’angolo da pranzo nel soggiorno verrà utilizzato difatti a questo scopo, proprio quando qualche ospite si aggiungerà alla nostra tavola. Insomma il vecchio criterio che, già negli anni 60/70 del novecento, portava la famiglia italiana a pranzare in cucina tutti i giorni ed ad utilizzare uno spazio apposito per il pranzo proprio durante le cene o i pranzi con gli ospiti, sembra ancora attinente e funzionale allo scopo.

Ma c’è altro. Ed è la componente “luminosità”. Tante volte il nostro lavoro ed il nostro stesso stile di vita ci porta a considerare poco questo fattore all’interno della nostra casa. Tanto più nella zona pranzo che “in teoria” sarebbe la stanza dove sarà più facile per noi ospitare amici o parenti “a cena” piuttosto che “a pranzo”. In realtà invece la luce riveste un ruolo fondamentale nell’ambito della scelta di dove sarebbe meglio posizionare la nostra zona pranzo. La stanza dove si mangia deve essere infatti assolutamente ed adeguatamente luminosa perché non c’è nulla di più avvilente e sgradevole di pranzare o cenare con degli ospiti, senza avere intorno la giusta illuminazione. Questa situazione produce un disagio e una brutta sensazione di impaccio che impedisce ai commensali di mangiare con tranquillità e soddisfazione. Certo una cosa diversa sarebbe se si stesse parlando di una romantica cena “a lume di candela” fra due persone, ma nella maggior parte dei casi, la luce è invece fondamentale per la riuscita di una stanza importante come questa. L’illuminazione nella sala da pranzo può essere risolta, sia tramite l’uso di un tradizionale o moderno lampadario posto sopra il tavolo, oppure tramite altre soluzioni d’arredo che vanno dall’uso di piantane a terra all’istallazione di appliques a muro o lampade da tavolo. In ogni caso però è bene ricordare che ciò che occorre realmente in questo tipo di stanza è la luminosità dello spazio che sta di fronte ai commensali ed è per questo che negli anni 60 vennero inventate anche le cosiddette “lampade ad arco” che ancora adesso sono tanto di moda, perché erano delle lampade da terra che risolvevano egregiamente quello specifico tipo di problema, senza però ricorrere all’uso del la “sospensione”, il lampadario tradizionale, insomma.

La stanza da pranzo deve essere dunque posta, proprio per questo motivo, vicino ad ampie aperture come finestre e porte finestre, deve essere possibilmente dotata di un gradevole panorama e, in caso contrario, fornita di funzionali tende a pannello che pur impedendo una parte di vista dell’esterno siano capaci di lasciar trasparire tutta la luce esterna che c’è a disposizione. Sarebbe infatti davvero inutile arredare una bella sala da pranzo se questa non fosse adeguatamente illuminata o illuminabile. Molto meglio rinunciare a questo progetto, quando ci si trova ad avere a disposizione stanze troppo piccole o troppo poco illuminate. Anche il colore delle pareti ha un importante ruolo sotto questo aspetto. Figurarsi che ci sono colori, come l’azzurro, il verde e il violetto che, pare, influiscano addirittura negativamente sulla digestione. Ma a parte questi risvolti vagamente “scientifici” è importante considerare che l’uso stesso che la sala da pranzo ha, suggerisce sempre, l’impiego di colori caldi e sobri nel suo arredo. Il bianco, ad esempio, pur essendo un “non colore” va benissimo, ma è un tipo di tono che deve essere opportunamente miscelato con le suppellettili in maniera da non ottenere un effetto troppo “ospedaliero” e monotono della stanza in questione.

E’ tutta una questione di gusto e stile, anche in questo caso: un buon mix di colori adatto per la sala da pranzo sarà quello che prediligerà i colori caldi come il tortora, l’avorio e magari gli altri toni del marrone abbinandoli con altri che non stonino con essi ed allo stesso tempo siano capaci di apportare quel giusto “brio” a volte necessario per stanze “giorno” importanti e molto vissute come queste.

Concludendo si può senz’altro dire che la sala da pranzo, ove è possibile allestirla, rappresenta anche al giorno d’oggi una stanza che può risolvere numerosi problemi abitativi, a patto però che per l’allestimento di quest’ultima siano considerati opportunamente tutti i fattori che concorrono alla sua riuscita.