L’articolo recentemente pubblicato sul risparmio domestico che si può ottenere attraverso l’uso della lavastoviglie, ha suscitato molti apprezzamenti anche a proposito della problematica circa il lavaggio manuale delle stoviglie, che ha a che fare con la salute della famiglia molto più di quanto si pensi.

La questione igiene. Tante persone infatti si dimenticano che il lavaggio manuale, richiedendo l’utilizzo di acqua a temperature abbastanza basse (per non scottarsi, massimo 45 gradi) e necessitando di una certa quantità di energia cinetica (lo strofinamento) per fare in modo che lo sporco non rimanga attaccato alle stoviglie, causa spesso una pulizia non proprio perfetta delle posate e del vasellame.

Questo è un vero e proprio problema di Igiene pubblica che viene abbastanza sottovalutato al giorno d’oggi. Ci sono addirittura persone che appellandosi ad una non molto chiara Coscienza Ecologica, preferiscono lavare a mano le proprie stoviglie in quanto lo ritengono più “naturale”. In pochi sanno la quantità di batteri che possono essere generati dalle rimenenze di materiale organico che viene rilasciata sui piatti e sulle posate, quando quest’ultimi vengono lavati solo sotto l’acqua del lavello. Quando si usa la lavastoviglie, i piatti e le pentole vengono invece sottoposti ad un trattamento doppiamente igienico grazie alle alte temperature raggiunte dall’acqua, alla forza dei loro sottilissimi e potenti getti e alla potenza che i detersivi riescono a esprimere nonostante siano usati in bassissime quantità. C’è poi l’annosa questione asciugatura. A parte il tempo che si impiega per questa operazione, avete mai pensato a quanti batteri si possono annidare nel vostro strofinaccio durante l’asciugatura manuale? Lo abbiamo detto: le stoviglie lavate a mano non sono mai perfettamente pulite e quindi il rischio di trasferire materiale biologico e organico da una stoviglia all’altra durante l’asciugatura c’è eccome! Basta annusare l’odore che emana di solito lo strofinaccio alla fine dall’asciugatura per capirlo! Non siamo in un’epoca sufficientemente evoluta per essere in grado di evitare minacce come questa alla propria salute? In lavastoviglie l’asciugatura avviene attraverso un procedimento ad aria calda che consente di igienizzare, ancora più profondamente gli oggetti lavati senza che essi siamo toccati o contaminati in alcun modo. E’ scientificamente provato che dopo aver effettuato un lavaggio completo di asciugatura con una lavastoviglie di buona qualità possono essere eliminati fino al 99,9% dei batteri presenti sulle superfici trattate.

Tutti questi fattori insieme contribuiscono ad una igiene pressoché perfetta delle stoviglie che aiuta a mantenere in buona salute l’intera famiglia, specie se si ha l’accortezza di mantenere in perfetta pulizia ed efficienza quelle parti, come i filtri, gli interni o i contenitori di sale e detersivo, che sono più soggetti a sporcarsi.

La nostra salute non ha prezzo: Un motivo di più per non farsi dominare sempre dall’idea che il prezzo e la durata siano l’uniche ragioni che possono spingerci ad acquistare un elettrodomestico piuttosto che un altro.

La manutenzione? Facilissima! Sono in pratica solo tre le attenzioni che si deve dare alla lavastoviglie: evitare che ristagnino cattivi odori, scongiurare le incrostazioni di calcare (sono davvero dannosissime) e eliminare i residui biologici che possono crearsi all’interno della macchina.

Per il primo problema basta infilare un deodorante specifico (che è possibile trovare addirittura in diverse profumazioni ) oppure sciacquare spesso l’interno con una miscela di aceto bianco e limone, anche semplicemente prima di un lavaggio, gettando il liquido direttamente sulle stoviglie.

Per il secondo è molto utile operare, una volta ogni tanto, un ciclo a vuoto dove, al posto del detersivo, immettere gli appositi detergenti che si trovano nel supermercato in versione liquida, come il Calgon, il Prill o il Finish.

Per l’ultimo problema occorre una pulizia frequente del filtro. E qui casca l’asino …. Quante volte controllate che il filtro della lavastoviglie sia pulito ? Una o due volte a settimana ? Una ogni quindici giorni? Non va bene: Il filtro della lavastoviglie, deve essere obbligatoriamente pulito e lavato a fondo dopo ogni lavaggio. E’ come lavarsi i denti. E’ un operazione noiosa, ma indispensabile, che non solo preserverà la vostra salute e quella dei vostri cari, ma che manterrà soprattutto in buona efficienza la vostra lavastoviglie. Più il filtro è sporco e più fatica farà infatti la vostra lavastoviglie nel lavare! Le pompe lavorano in maniera direttamente proporzionale alla pulizia del filtro: più il filtro sarà sporco e peggio potranno lavorare le pompe addette all’aspirazione ed all’espulsione dei getti d’acqua predisposti a fare il “lavoro sporco” del lavaggio. Non è giusto e non è possibile chiedere ad una lavastoviglie sporca di produrre stoviglie pulite. Sarebbe come pretendere di lavare i pavimenti di casa con un secchio di acqua fangosa.

Altrettanto indispensabili da ripulire di frequente, anche se un po’ meno importanti, sono anche i cassetti del sale e del brillantante, prodotti di cui parleremo fra poco. Essi potrebbero contenere residui secchi e incrostazioni tali da impedire il corretto funzionamento dei dosatori interni. Durante la pulizia di questi scomparti potrebbe pertanto essere necessario utilizzare anche prodotti disincrostanti molto aggressivi per ottenere la pulizia sufficiente.

Detersivi & co. oltre all’acqua sono tre le sostanze con cui si ottiene una igiene perfetta delle stoviglie dentro la macchina: Il detersivo, il sale ed il brillantante. Ad ognuna di queste sostanze è abbinato un apposito scomparto e, solitamente, una spia della lavastoviglie. Se si usa il detersivo tradizionale, liquido o in polvere, è infatti necessario aggiungere negli appositi cassettini dell’elettrodomestico anche il sale ed il brillantante: saranno poi le apposite spie a suggerirci quando è il momento di eseguire un eventuale rabbocco.

Ormai però quasi tutti i detergenti si trovano facilmente in commercio anche in tavolette o capsule che comprendono al loro interno anche il sale (che serve a controllare il calcare) e il brillantante che serve a far “scivolare” via l’acqua del risciacquo dalle stoviglie (specie dai bicchieri) evitandogli di lasciare su di esse macchie e aloni biancastri. Alcuni nuovi prodotti contengono pure dei componenti specifici capaci di proteggere i cristalli e lucidare l’acciaio delle pentole.

In linea di massima l’uso di questi nuovi prodotti “compressi” è abbastanza diffuso e generale, per fa sì che il loro utilizzo sia corretto ed efficace, occorre però sia chiaro un concetto importantissimo: Una capsula contiene al suo interno sempre la stessa quantità di detersivo, di sale e di brillantante. La lavastoviglie però, a seconda di numerosi fattori (il suo tipo di funzionamento, la quantità e il tipo di sporco presente sulle stoviglie, la qualità dell’acqua che viene usata ecc.ecc.) può aver bisogno di più o di meno di quel componente specifico piuttosto che degli altri. Nel caso si abbiano delle stoviglie molto sporche, ad esempio, avremo bisogno di più detersivo; nel caso l’acqua potabile del nostro impianto sia invece piuttosto “dura”, cioè ricca di calcare, avremo bisogno di più sale e più brillantante, anche se i piatti e le pentole sono poco sporchi.

L’uso della polvere o del detersivo liquido, a differenza dell’utilizzo delle pastiglie, consente una regolazione migliore delle quantità dei diversi specifici prodotti usati nel lavaggio. Le pastiglie non permettono invece nessun tipo di regolazione da parte della lavastoviglie, specie in quelle più automatiche. Per questo motivo è bene tarare con esattezza l’utilizzo di questi nuovi prodotti, perché non è affatto detto che una pastiglia intera sia in grado di lavare alla perfezione la quantità di stoviglie che intendiamo lavare con quel preciso programma che stiamo usando. A questo proposito è importatissimo leggere le istruzioni presenti nell’elettrodomestico in merito all’uso di questi nuovi prodotti “compressi” e iniziare in ogni caso ad utilizzarli in maniera graduale. Per esempio cominciando a lavare con sola mezza pastiglia per ogni lavaggio, per poi andare ad aumentarne la dose solo in caso di necessità. E’ importante ricordare infatti che una lavastoviglie in tripla classe A (AAA ) consuma molti meno detersivo e detergente di una normale in classe B, e per questo motivo un utilizzo eccessivo di detergenti potrebbe creare dei pessimi aloni di residui di detergente sulle stoviglie e in special modo sui bicchieri e nelle pentole.