I nostri negozi sono da molti clienti considerati un buon esempio di come un arredamento già bello di per se, possa essere sapientemente migliorato attraverso l’utilizzo di specifici oggetti di decorazione capaci di rendere più confortevole e caldo ogni singolo ambiente.
In realtà per mettere in campo questa opera di perfezionamento noi non facciamo che posizionare, nel modo che riteniamo più giusto dopo averne studiato tutti gli aspetti, i cosiddetti “soprammobili”.
Con questo oramai superato e “ottocentesco” termine si indica ancora oggi tutta una serie di oggetti che, pur non avendo certo una precisa funzione, ne possiedono una molto “vaga”, cioè quella di adornare e rendere ancora più piacevoli alla vista, ripiani, mobili e ambienti.
Si suole dire che un soprammobile non serve; che è un lusso. Anzi, addirittura nel linguaggio comune con questa parola si indicano spesso quelle cose che, in senso del tutto dispregiativo, vogliamo evidenziare come inutili, come superflue, e invece -lo diciamo bene perché sia molto chiaro- tutto ciò che ci piace toccare, vedere, usare, anche al di fuori di una precisa e ben definibile esigenza, pure ciò che potrebbe sembrare insomma un « sovrappiù » o un orpello, può essere a volte in una casa ben più importante di un nuovo ed utilissimo spremiagrumi, di una ampia credenza, di una grande tv al plasma o, a esempio, di una teglia per l’arrosto. L’importante è avere, come sempre (e ammettiamo che non è facile) il senso della misura, secondo quelle tracce che passando per le regole del “buon vivere” ci fanno prediligere oggetti piacevoli alla vista, graditi ai nostri ricordi e in armonia con tutto il resto che ci circonda.
La “follia” sì, può anche diventare a volte un piacevole momento di vivacità in una casa esageratamente seria, il centro di un ambiente un po’ troppo formale e il divertente diversivo in degli spazi anonimi ed asettici; ma non dimentichiamoci mai che una gigantesca lampada stile liberty, tanto per fare un esempio, pendente con bracci dorati, frangie e goccie, in un soggiorno-pranzo piccolo e abbastanza ingombrato di mobili moderni e altri accessori di design, se non è inserita seguendo delle precise regole di buon gusto architettonico e decorativo, può facilmente diventare un oggetto pesante da sopportare, noioso da tener pulito, sempre nel mezzo del percorso di qualcuno, fino a divenire addirittura un vero e proprio impiccio “difficile da essere smaltito”. E del resto i mercatini dell’usato che adesso vanno così tanto di moda, pullulano di oggetti come questi che una volta comperati o comunque “adottati”, sono poi risultati impossibili da essere utilizzati adeguatamente..
Cominciamo quindi con individuare dei soprammobili per così dire “essenziali”, come ad esempio, i posacenere, i porta foto, la lampada da tavolo, le statuine, gli oggetti puramente decorativi, come vasi e contenitori in genere, qualche bel libro interessante e particolare e tutta quella serie di quelle “cose” che per loro natura vanno sistemate sui piani, sulle mensole e sui ripiani delle librerie e di cui è praticamente impossibile fare veramente a meno.
In molti ci chiedono a volte: ma quanti possono essere i soprammobili per bastare veramente e non essere di troppo? Tutto dipende da quanti sono gli spazi che necessitano di essere guarniti e dalla “misura” in cui tali superfici devono essere riempite. In una libreria, ad esempio, capita spesso di dover in qualche modo “colmare” più o meno provvisoriamente degli spazi che successivamente dovranno probabilmente essere utilizzati per contenere dei libri. Allo stesso modo capita abbastanza di frequente che alcuni spazi molto vuoti, lasciati negli ambienti per scelta di stile “minimale”, necessitino al contrario di essere in qualche modo “ornati” in modo da renderli meno freddi ed asettici. Ed ecco che l’utilità di queste suppellettili apparente superflue si manifesta all’improvviso…
Ma cosa sono in fin dei conti i soprammobili ?
Sono in pratica quella serie di oggetti decorativi, regalati o comprati, che se scelti bene diventano davvero il complemento necessario per una casa vivace e piacevole. In verità quando vengono regalati può accadere che siano consoni ai gusti di chi ha avuto il “gentile pensiero”, ma non in armonia con i desideri di chi li ha ricevuti, si possono quindi, in quel caso gettare, trasformare, nascondere o regalare a propria volta … In molti casi invece si riesce a trovare un posto anche per certe infelici zuppiere finto ottocento, colorandole magari di un colore accesissimo e poi mettendole in cucina ( senza ovviamente dentro cipolle, aglio e verdure varie!) proprio sul bianco piano d’appoggio del bancone. In questo modo anche pomposi vasi di finto cristallo, pazientemente «riveduti e corretti», possono diventare più che sopportabili, assumendo addirittura una dignità insospettata. Se proprio il soprammobile che ci è stato donato non può assolutamente venir trasformato e sopportato, non rimane che nasconderlo dietro i libri o ancora meglio gettarlo via; questa sorte non dovrebbero invece averla gli oggetti scelti da noi stessi, almeno nel caso si sia pensato prima a programmarne opportunamente il posizionamento.
Come si scelgono i soprammobili?
Molti possono essere i dubbi a proposito e quasi tutti riguardano i diversi stili o le diverse forme possibili: diciamo subito che è duro a morire un grosso equivoco, di antica tradizione, quello cioè secondo il quale le cose, i mobili e i rivestimenti debbano per forza essere dello stesso stile. La casa in questo modo diventerebbe oltremodo noiosa: è un qualcosa imposto più dalle usanze che dalle nostre singole personali esigenze! Non è detto che, qualora vi sia già un buon equilibrio di colori generali e di finiture, non si possano mescolare ad esempio delle sedie antiche con un tavolo modernissimo, quindi anche audacissimi soprammobili “astratti” di ceramica o in acciaio su un antichissimo e tarlato “Troumeau” o su una cassapanca ottocentesca (se mai si abbia la fortuna di possederla autentica). Basta non eccedere! E’ meglio sempre partire con poco, magari aggiungendo via via con acquisti graduali che siano però il risultato di un periodo di prova che dovrebbe seguire ad ogni acquisto. Ciò dovrebbe servire a notare le dissonanze o le armonie e quindi a non aggravare le prime ed ad assecondare le seconde con nuovi completamenti. Perché se ce una cosa che non bisogna mai dimenticare è che la nostra casa non è, e non dovrà mai diventare, un negozio di articoli da regalo o di complementi d’arredo.
A questo proposito è importante saper coordinare esattamente ciò che si ha in casa, con garbo e con cognizione di causa.
Come si dispongono i soprammobili?
In tema ad esempio di abbinamenti, in linea generale si può senz’altro affermare, che quando coesistono diversi stili storici, si debba cercare di mettere insieme soprammobili di linea e colore “misurati” (di stile sobrio insomma). Se i mobili sono di un solo stile, ma magari un po’ carico, ancor più misurata dovrà essere la scelta e limitato il loro numero, se le epoche storiche sono diverse o se si ha a che fare con abbinamenti di pezzi d’arredo non proprio perfettamente consoni, anche se piacevoli, bisogna assolutamente non aggravare la situazione con altri oggetti che non riuscirebbero a trovare nell’ambiente nessuna corrispondenza.
Vi sono poi certi accostamenti che sconsigliamo decisamente: ad esempio l’antico “autentico” con quello, se pur bello, d’imitazione. Ma attenzione! E’ in questi casi che si nota davvero il gusto delle persone che hanno il compito di arredare una casa! Infatti, un candeliere stile settecento magari di una modernissima plastica trasparente, perché mai non dovrebbe star bene con degli splendidi e originalissimi mobili d’epoca? Come si vede, è difficile codificare esattamente una regola. Ci sono fior fior di Designers (e se ne possono citare anche solo i più famosi come Philippe Stark e Fabio Novembre) che hanno fatto proprio della loro “rottura delle regole” la forza del loro design così innovativo. In linea di massima, comunque: mai il servizio da scrivania con penna d’oca e accessori finto ottocento prodotti in serie, magari comprati ai grandi magazzini e di importazione cinese, per un mobile che, essendo autentico, non sopporta certe finzioni e avrebbe invece bisogno di un completo lineare, molto moderno oppure di un originale set da scrivania coevo.
Ecco il motivo per cui, ad esempio, in un soggiorno tutto scuro e serio, andranno bene soprammobili di acciaio e cristallo, argento e ceramica, marmo e metallo in genere, poiché tutto ciò, espresso in linee sciolte, alleggerirà il tono troppo sobrio dell’ambiente. Se poi, al contrario, un soggiorno è modernissimo e luminoso, staranno bene senz’altro degli oggetti dall’estroso e moderno design, ma potrebbero star bene anche dei soprammobili antichi, qualora però si riesca ad evidenziarne la particolarità e se ne faccia risaltare il voluto inserimento “in contrasto”. L’antico originale, per imporsi e “farsi vedere” in un contesto prettamente moderno, non può infatti sopportare l’eccesso. In questo, possono essere di grande aiuto l’illuminazione e l’occhio clinico di chi arreda, il quale dovrà essere capace di creare degli spazi appositi, come nicchie e vani, in cui tali importanti oggetti, magari tramite una giusta illuminazione, possano venire nella giusta maniera valorizzati ed evidenziati.
In ogni caso però, nessuna scelta può essere fatta senza tener conto della “praticità” e delle esigenze di coloro che dovranno abitare la casa.
Se il salotto, ad esempio, è frequentato tutto il giorno, anche da bambini, i soprammobili dovranno essere pochi, resistentissimi e quei pochi fragili, sistemati in posti non raggiungibili, fuori da percorsi abituali. Nel soggiorno che magari è anche adibito a “pranzo”, potranno stare in mostra le stoviglie di allegri colori, esposte dietro le vetrine dei contenitori come soli soprammobili; in effetti, quando questo ambiente è anche usato per i pasti, lo spazio sopra i ripiani è inevitabilmente ridotto, sarà quindi difficile pulire e tenere ordine se vi saranno troppi oggetti in giro.
Parliamo ora del loro posizionamento. Ci sono delle precise regole seguendo le quali è possibile disporre con garbo e praticità i soprammobili in ogni tipo di ambiente. Innanzitutto è bene precisare, che i soprammobili per espletare la loro funzione decorativa devono poter essere visti. Questo assioma, che può sembrare a prima vista una cosa anche piuttosto ovvia, si rivela nella realtà una filosofia molto difficile da mettere in pratica, ma che una volta adottata facilita moltissimo tutta l’operazione. Si tratta in pratica di posizionare le suppellettili non seguendo la logica che ci suggerirebbe la nostra vista quando disponiamo gli oggetti, bensì immaginando ciò che vedono coloro che, entrando nei nostri ambienti, devono godere della vista del nostro arredo. Ciò può essere messo in pratica partendo dal posizionare gli oggetti più grandi, andando poi ad aggiungervi quelli più piccoli senza che questi ultimi “impallino”, cioè coprano troppo, quelli posti dietro.
In linea di massima é oggi tendenza il posizionamento di pochi o pochissimi oggetti, magari anche molto voluminosi, piuttosto che l’utilizzo di molti oggetti piccoli. In pratica si predilige dunque il principio secondo cui è meglio posizionare su di un tavolo o sul piano di una credenza un bel vaso in ceramica dalle dimensioni molto generose, piuttosto che tanti piccoli vasini.
Non dimentichiamoci però che sono soprammobili anche le collezioni. E che soprammobili!! Di grandissimo valore arredativo ! Ve ne sono infatti di tantissimi tipi: quelle di pietre, quelle di tappi di bevande esotiche, di farfalle, di piccolissimi libri, di scatoline di latta, di piccole sculture etniche, di tagliacarte antichi ecc.ecc. Per essere valorizzate al meglio e non subire danni causati dalla polvere o dalla loro pulizia, esse dovranno però trovar posto dietro delle ante di vetro, cioè dietro portine, evidentemente trasparenti, in cui sia possibile proteggerle e custodirle, in quanto sarebbe troppo difficile effettuare una adeguata pulizia se le stesse collezioni fossero esposte all’aria.
C’è infine tutta una serie di oggetti che sembrano davvero superflui, ma che hanno il pregio di essere o nuovissimi o spiritosi o soltanto limitatamente utili senza costar molto. Una casa su misura ha diritto ad avere infatti, oltre che una cornice di utilità, un insieme di piacevoli divertimenti, una collezione di colori per ravvivare i giorni monotoni, un angolo per ogni familiare, anche piccolissimi e soprattutto, per chi di più lavora e « mantiene» la casa, il massimo dei comfort; cosa che non si esprime soltanto in un fornello in più o in uno elettro-utensile speciale dal funzionamento “miracoloso”, ma in tante altre piccole cose.
Per fare solo un minimo esempio cominciamo col descrivere un oggettino davvero speciale che non manca mai in nessuna casa: l’intramontabile “cornice porta foto”. Che cosa c’è di più intimo e personale nei ricordi che ognuno di noi ama avere sott’occhio magari immortalati in una bella cornice? I nonni, i genitori, i figli, i ricordi di una bella vacanza, la splendida foto dei giorni più sereni passati con i propri bimbi piccoli. Tante sono le occasioni per utilizzare questo splendido soprammobile, per riporvi dentro i nostri più bei ricordi le immagini che ci stanno più a cuore, e tanti sono i luoghi in cui esso può essere riposto. Eppure qualche anno fa, qualcuno ne aveva decretato l’inderogabile fine. Era il periodo in cui si vedevano affacciarsi sul mercato i primi portafoto digitali, qui piccoli e simpatici oggettini che di foto e di ricordi possono contenerne anche molte migliaia. In molti pensarono: e le vecchie cornicette appoggiate sui cassettoni e sulle consolle delle nostre case? Che fine potranno mai fare se non quella di essere dimenticati in qualche soffitta? E invece no. E perché ? Proprio per il motivo che vi abbiamo finora raccontato, cioè per il fatto che un soprammobile non ha il suo valore limitato dalla sua utilità, ma rifulge di una propria nobile “dignità” che lo fa divenire un vero e proprio oggetto d’arredo e di complemento, anche se pare a prima vista piuttosto inutile.
I soprammobili: ma dove si mettono?
Parlando in generale, il posto classico per i soprammobili è universalmente considerato il soggiorno, ma si può osservare che il concetto più elastico e attuale dell’arredo, allarga sempre di più il numero degli ambienti da decorare. Si potrà in genere sistemare oggetti delicati e molto belli proprio in ambienti considerati quasi avulsi – quelli della notte, ad esempio – dalla parte della casa ove si vive di più. Nella zona notte anzi, a ben vedere, le cose più fragili possono contare su una durata più lunga, essendo meno esposte al passaggio ed all’uso. Ogni tipo di arredo richiederà certe suppellettili: in una camera da letto molto moderna e colorata, con pochissimi mobili essenziali, il vetro, il cristallo, l’argento e i metalli in genere potranno trovare una ideale cornice. Si tratta infatti di materiali che si impongono non tanto e non solo per le forme nelle quali sono realizzati, ma soprattutto per la lucentezza e la particolarità dei riflessi. I materiali opachi o opacizzati hanno una diversa « presenza» estetica e potranno aiutare al contrario ad attenuare eventuali toni troppo accesi. ella zona notte le cose composte da questi materiali, possono diventare oggetti formali con la funzione tipica dei soprammobili, senza stare, come questi, solamente sui ripiani, ma anche adagiate sugli imbottiti e appesi sulle pareti, se sono adatti a questo scopo.
Quali errori si possono poi compiere nell’introdurre altri complementi d’arredo decorativi nei nostri ambienti? Beh molto facile: L’eccesso, la disarmonia di colori, forme e stili e, infine, la ripetizione di vecchi modelli di arredamento, solo pretenziosi, ma mai realmente di buon gusto. L’eccesso: lo abbiamo già detto, la nostra casa non dovrà mai apparire un negozio, e questo è quanto mai necessario ricordarlo sempre, ma in special modo quando si parla di camere da letto. Troppi ninnoli, tanti angioletti, statuine piccole e intarsiate, animaletti ovunque, scatole, scatoline e scatolette, ex bomboniere (magari di plastica), trine, velluti, nastri. Facendo il conto dei movimenti da fare per spostare tutta questa fiera dell’inutile e il conto quindi del tempo che perderemmo per cercare di pulirlo, si vedrà che molto spesso è bene (molto bene, soprattutto per la nostra salute) ridurre di almeno la metà il numero degli oggetti o, facendo tutti questi conti prima, non metterne che molto molto pochi. La disarmonia: in ambienti piccoli e ” riempiti ” di mobili, non si può aumentare troppo il disagio dei movimenti con enormi soprammobili, con zuppiere porta-gioielli che troneggiano sol piccolo ripiano rimasto libero; né è il caso di appendere su “fettine” di muro, specchietti in quantità, torciere a muro, gocciolanti appliques! O quant’altro. E’ anche sconsigliabile introdurre oggetti coloratissimi in un ambiente cromaticamente già molto vivo poiché il riposo e la distensione che si devono ottenere in casa verrebbero ritardati. La pretenziosità e i vecchi modelli di arredamento; una volta per tutte si evitino i centrini di pizzo sui ripiani, la bambolona tutta bardata e infiocchettata sul letto, i cuscini di velluto delicati e piccolissimi, i cuoricini rossi appesi e incorniciati. Nulla di tutto ciò è funzionale e sincero: il pizzo s’impolvera e diventa giallo, la bambola è destinata a diventare un ricettacolo di polvere anch’essa, i cuscini diventeranno. a lungo andare, noiosi e stancanti.
I soprammobili nel resto della casa.
Nella camera dei figli piccoli gli unici soprammobili saranno i giocattoli e gli oggetti che il bambino usa e distrugge con inesorabile puntualità quando se n’è stancato. Al massimo, sono concessi i posters adatti sulle pareti, qualche animale di peluche che però, è bene ricordare, sarà destinato a perdere connotati e pelo ed ad impolverarsi pericolosamente. Qualcosa verrà introdotto nell’ambiente quando il figlio crescerà, soprattutto se si tratta di una figlia: un porta fiori, un portaritratti, qualche contenitore allegro e colorato.
Nei corridoi, nei luoghi un po’ dimenticati della casa, nella entrata, basta poco per « alzare» il tono dell’arredo.
Se l’ambiente è stretto e poco illuminato, si ricorra a specchiere con cornici moderne e vivaci, a un grande contenitore di forma insolita, a portaombrelli di buon disegno e anche a ” souvenirs ” di viaggio, ma solo a quelli di grandi dimensioni e di gusto molto preciso ed intonato.
Se l’ambiente è abbastanza equilibrato e sufficiente si aggiungerà qualcosa purché questo “qualcosa “ poggi su ripiani saldi, non sporga eccessivamente, non traballi a ogni apertura di porta e finestra. Per quanto grande sia l’ambiente di servizio e di disimpegno, non sarà mai abbastanza grande da “ospitare” una sfilata di oggetti voluminosi messi a terra, quindi si evitino le grandi piante ornamentali (soffrono tra l’altro in un ambiente chiuso), la sfilata di vasi ad anfora e panciuti, i fiaschi lunghi dei vini meridionali, lo zoo di animali pietrificati e il grandezza naturale.
Son stati volutamente lasciati per ultimi due ambienti: la cucina e il bagno. Questo perché in questi specifici casi se gli oggetti utili e funzionali saranno stati scelti con un certo buon gusto saranno questi (e solo questi) a diventare la decorazione principale dell’ambiente. La regola infatti in questi due ambienti diventa pressoché ferrea: essendo questi ambienti “funzionali”, possono esservi esposti solo oggetti “funzionali” all’uso che se ne fa. Le stoviglie appese di rame o di acciaio, i mestoli rustici di legno o plastica di tutti i formati, i piatti di terracotta, eccetera : Solo oggetti che potrebbero (anche se poi non è del tutto vero) avere un utilizzo effettivo in cucina possono essere esposti come soprammobili sui nostri banconi o sui nostri pensili. Qui non possono sopravvenire “finzioni” o artefatti. Anche perché quest’ultimi sono molto spesso essi stessi degli oggetti “scultura” (pensiamo ad esempio a molti oggetti della Alessi o della Lagostina) che meritano già da soli i “posti d’onore” in un ambiente che, come la cucina, avrebbe poco significato se arredato con suppellettili fini a se stesse e senza alcuna utilità pratica.
Quanto al bagno, vige lo stesso principio e volendo proprio ” decorarlo ” a tutti i costi, si pensi che nulla è più sciocco di un bagno normale, senza le speciali variazioni dei bagni di casa extra-lusso, quindi pieno di asciugamani, biancheria, ceste, mobiletti ecc.ecc., con stampe appese, soprammobili posti qua e là senza alcun richiamo funzionale e appliques imitazione ottocento. Che potrebbero rappresentare 2 grandi “Potiche” in ceramica sul piano del mobiletto ? Vi può essere però la solita eccezione: La grande sala da bagno, con vasca incassata nel pavimento di marmo, i quadri autentici appesi, la rubinetteria in oro e onice, stile barocco, con il delfino – acqua fredda e la sirenetta – acqua calda, come manopole, sono cose che possono esistere e che possono avere un suo senso logico… Ma se ci si pensa … questo è esattamente il bagno che un tempo era nella « barca » di Onassis e Jacqueline, personaggi che, quanto a funzionalità, proprio non ne avevano bisogno, dato che questa loro straordinaria capacità di vivere immersi nell’eccesso e nel lusso annullava qualsiasi altra esigenza.
Anche in questo caso dunque, per noi “poveri mortali” una è la parola d’ordine principale ed assoluta: sobrietà!