Oggetti di rappresentanza Oggi che si va rivalutando la funzione benefica della pennichella pomeridiana e del riposo “dopo cena” i possessori di una poltrona comoda possono dirsi fortunati … Ma trovare una poltrona veramente confortevole non è facile. Non bastano infatti l’aspetto morbido delle imbottiture né la agiatezza di un tessuto giusto per fare di una poltrona qualunque un “calco del corpo umano”, come il filosofo Mario Praz definisce tali accoglienti oggetti d’arredamento. Più di ogni altro sedile, infatti, la poltrona ha caratteristiche materne, di domestico comfort e forse più che ad altri mobili è facile affezionarsi o conservarla come ricordo di una persona cara.
Vecchie poltrone di cuoio, che portano ancora l’impronta, addirittura l’odore di chi le ha a lungo abitate si vedono in molte case moderne; esse servono a richiamare quel senso di continuità generazionale che, quando non esistevano i mobili in serie, tutto l’arredamento conservava. Su una poltrona che accoglie nei momenti di vigile (e quindi più esigente) relax vale la pena investire, tanto più che alcuni modelli in commercio sono vere e proprie macchine studiate per offrire riposo alle stanche membra dell’uomo moderno che, pur non faticando spesso più, chiede molto alla propria casa. Dalle antiche progenitrici (le sedie da cerimonia con schienale ad angolo retto usate ampiamente nei paesi occidentali da cui, come abbiamo visto, si sono evolute anche le comuni sedie) le poltrone hanno ereditato l’imponenza e, in molti casi, anche la simbologia. Non solo una bella poltrona è di frequente un apprezzato status symbol, ma in luoghi dove è opportuno distinguersi, come le aziende ad esempio, il grado di ricercatezza e imponenza di questi oggetti è pressoché codificato: lussuose sedute dal design ricercato e celebre per i dirigenti di più alto livello, fino agli sgabelli per le dattilografe … Ma se generalmente di una poltrona si osservano soprattutto forma e rivestimento, lasciandosi più che altro guidare dall’idea di comodità, vale la pena verificare che quest’idea corri sponda alla realtà. Quali caratteristiche dovrebbe dunque a vere una poltrona?
Morbida, accogliente e su misura
Se deve servire per riposare e non solo per rappresentanza, ecco che deve offrire a muscoli e articolazioni non solo un’inclinazione dello schienale accentuata e tale da alleggerire il carico sui dischi, ma un supporto perfetto, come se vi fosse corrispondenza, un”’interfaccia” precisa fra le forme dell’utilizzatore e quelle dell’ oggetto. Inoltre dovrebbe offrire, nell’ambito dell’adattabilità al singolo, una gamma di posizioni tale da poterla impiegare per il lavoro, come per il relax o il riposo. Insomma, una poltrona su misura? Sarebbe certo l’ideale, e oggi è possibile trovare in commercio oggetti che si prestano a una totale personalizzazione mediante particolari accorgimenti tecnici. Ecco allora gli schienali reclinabili, i sedili regolabili per la lunghezza e l’altezza da terra, la presenza di cuscinetti poggia-reni imbottiti quel tanto da posizionare perfettamente un supporto che non è esagerato definire “salutare”, all’altezza della curva lombare. Le poltrone anatomiche prevedono a volte anche un poggiatesta e un poggiapiedi unito o separato dalla poltrona stessa. Componente di frequente ritenuto indispensabile, il “poggiapiedi” consente di mantenere l’angolo tronco-cosce a 1100 garantendo la possibilità di realizzare quella posizione di riposo ideale che diversamente sarebbe impossibile da ottenere. Quando una poltrona possiede tutte queste caratteristiche, la si può veramente adattare alla propria misura, alla propria stazza e la sensazione che si riesce ad ottenere è davvero di assoluta comodità, poiché non è necessario nessuno sforzo per … riposare.
Ma chiariamo bene questo punto : perché mai dovrebbe essere diversamente necessario uno “sforzo” da parte della persona, per riposare su di una qualsiasi seduta, qualora essa non sia sufficientemente comoda ? Il discorso è in realtà molto semplice. Il nostro corpo assume delle posizioni differenti a seconda delle attività che svolge. Nel caso della “seduta”, il complesso sistema di muscoli ed ossa di cui siamo composti si “adagia” opponendo delle forze (statiche o dinamiche a seconda dei casi) a quelle naturali dovute alla forza di gravità. Noi spesso non ce ne accorgiamo ma è calcolato che mentre siamo seduti, pur stando perfettamente fermi, utilizziamo un insieme di ben 45 muscoli e circa 36 ossa differenti. Questo utilizzo ci consente, non soltanto di star fermi nella posizione che più ci aggrada in quel momento, ma anche di far si che alcuni importanti organi, come quelli della respirazione o della digestione, operino in maniera regolare. Tutto questo complicato sistema tende paradossalmente però a creare dei punti di “criticità” dovuti proprio alle tensioni ed alle pressioni a cui il nostro corpo è sottoposto durante il riposo. La misura che determina la possibilità di ridurre al minimo tali tensioni e tali pressioni, rende una seduta comoda o meno comoda ed è per questo che la comodità e il confort, sono temi tanto significativi per i moderni designers d’interni.
Facciamo un esempio molto pratico partendo proprio da un elemento anatomico di una qualsiasi poltrona : lo schienale. Quando è che uno schienale è realmente comodo ? Beh le componenti da tener presenti sono essenzialmente tre, il poggiatesta, la spalliera ed il poggiareni . Quando questi sono da ritenersi perfetti ? Dipende! A seconda dell’attività che si sta svolgendo in quel momento infatti le tre componenti di uno schienale dovrebbero essere poste in posizione molto diversa. Una è la posizione infatti che assumiamo se stiamo riposando, una è la posizione che teniamo mentre stiamo leggendo e diversa è la posizione che terremmo se stessimo guardando la Tv.
Per questo motivo sono di gran voga le poltrone relax elettriche motorizzate, perché con un semplice tasto del telecomando è possibile far assumere posizione molto diversa a seconda dell’attività che stiamo svolgendo.
Se poi avessimo la fortuna di possedere una seduta con la quale, con la semplice pressione dello schienale, senza complicati meccanismi, fosse lo stesso possibile modificare la posizione, il comfort sarebbe massimo e la spesa molto più contenuta. Ma questo non è così facile da ottenere. Diremmo dunque che nella maggior parte dei casi la cosa più giusta da fare è di acquistare la poltrona, a seconda dell’uso che se ne deve fare, prediligendo dunque ad esempio, quelle più erette nel caso si voglia usarle per leggere e per conversare e quelle più “distese” nel caso si voglia semplicemente utilizzarle per la pennichella pomeridiana.
Ma non parliamo solo di “struttura” e occupiamoci anche di rivestimenti e di imbottiture visto che stiamo parlando di mobili “imbottiti”. La scelta dei materiali infatti è importante sia per l’aspetto estetico della poltrona che per la sua affidabilità dal punto di vista della sicurezza e dell’igiene. Per evitare ristagni di umidità e dannosi effetti elettrostatici si dovrebbero preferire come sempre materiali naturali di qualità come il legno, la pelle, il cotone, la lana e l’imbottitura sintetica (la gommapiuma, tanto per intendersi), più pregiata. Il rivestimento dovrebbe essere ove possibile sfoderabile e dovrebbe comunque consentire una pulizia abbastanza frequente, specie in caso di utilizzo giornaliero. Nel caso di poltrone non sfoderabili la cosa migliore da fare infatti è quella di coprire quotidianamente la seduta con un morbido copri poltrona, il quale potrà essere spesso rimosso e sostituito in modo da effettuarne il lavaggio o la spolveratura.
Le caratteristiche giuste
Per chi deve fare un acquisto, la scelta di una delle tante poltrone in commercio è un investimento pertanto da fare con molta attenzione. Dunque, se non è possibile affidare il proprio riposo a modelli che, come abbiamo visto, permettono la ricerca di diverse posizioni, si sceglieranno poltrone fisse, differenti a seconda dell’uso che dovremmo farne, ma con requisiti ugualmente sani. Per esempio l’imbottitura non dovrà essere troppo morbida (nella poltrona è meglio non sprofondare a rischio di assumere posture scorrette e di non riuscire ad alzarsi) e, per non scivolare in avanti, il sedile dovrà essere leggermente inclinato all’indietro. L’altezza da terra del sedile è idealmente di circa 5 centimetri inferiore alla lunghezza delle gambe fino al ginocchio. Se non è previsto il supporto lombare, un cuscino abbastanza duro posto all’altezza del “sacro” potrà assolvere allo scopo e così pure un altro cuscino andrà a infilarsi sotto le ginocchia, in modo da mantenere le gambe leggermente flesse quando le si appoggia a uno sgabello.
In quanto ai divani, è difficile che si lascino così personalizzare come una poltrona ma, se si tratta di prodotti tecnologicamente avanzati è possibile mettere in atto gli accorgimenti descritti, tramite delle cosiddette “sedute relax” che sono in pratica delle vere e proprie “poltrone” inserite all’interno dei divani. Si tratta infatti di sedute strutturalmente separate che attraverso dei meccanismi più o meno complicati consentono una regolazione, a volta addirittura millimetrica, di ogni posizione del corpo. Si tratta però di oggetti abbastanza costosi che sono consigliabili ovviamente solo ove non si voglia o non si possa aggravare lo spazio esistente con altri ingombri come quelli che occuperebbe un’ulteriore poltrona.
Le dimensioni
E siamo arrivati purtroppo ad un punto dolente, si perchè purtroppo la moderna concezione di “appartamento” specie in paesi in recessione come l’Italia, poco si confà a oggetti utili e di design che per avere anche delle caratteristiche di comodità, necessitano molto spesso di proporzioni adeguate al loro uso. I soggiorni dei nostri tempi, sono senz’altro più adatti ai divani: meno impegnativi, più capienti, sono i mobili imbottiti senz’altro più in voga nelle nostre case, così poco adatte a sopportare gli ingombri delle vecchie poltrone che adornavano così splendidamente i soggiorni delle nostre nonne. I tempi sono cambiati, non ci sono più quelli spazi in avanzo che c’erano un tempo e spesso per trovar posto ad una poltrona si è costretti a rinunciare a mobilia molto più capiente ed indispensabile dal punto di vista dell’uso. Però per fortuna ci sono anche poltrone molto piccole che vengono costruite apposta per essere alloggiate nei soggiorni non molto ampi, oppure negli ingressi così come nelle camere da letto. Anche in questo caso si tratta di oggetti frutto di un compromesso: una via di mezzo fra sedia e poltrona che si renderà particolarmente utile quando si necessita di sedere non particolarmente a lungo in un ambiente, ma soprattutto potrà servire come oggetto di decorazione in quei luoghi, come la camera da letto, in cui più che di una vera e propria seduta si ha bisogno di “appoggi” dove appoggiare gli abiti o dove potersi sedere durante le operazioni di vestizione o di toeletta.
Le poltrone-Relax
Eccoci a parlare di un tipo particolarissimo di poltrona che da un bel po’ di tempo a questa parte hanno occupato una discreta fetta di mercato. Esse sono da ritenersi assolutamente interessanti perché suggeriscono una concezione del tutto anticonvenzionale della poltrona, trasformando il tradizionalmente statico e massiccio “oggetto-poltrona” in un armonioso incontro formale tra movimento e immobilità, attività e riposo, fra forma e funzione.
Le poltrone Relax sono infatti tante poltrone in una, poiché si adattano sia all’impiego durante una conversazione (con la tipica posizione eretta dello schienale), mentre nella disposizione intermedia e in quella completamente reclinata (che assumono semplicemente spostando il proprio baricentro, come su una sedia a dondolo) diventano comodissime chaises-longues. I poggia-gambe estraibili sono degli eccezionali accessori che spesso in questi oggetti, accompagnano agevolmente le gambe nelle diverse posizioni, rendendo queste sedute, apparentemente abbastanza “strane” a vedersi, del tutto confortevoli, oltre che efficienti. Sono in pratica una interessante via di mezzo tra sedia e poltrona, ma con la funzione soprattutto della seconda, che in moltissimi casi racchiudono un eccezionale “segreto” : si tratta di un meccanismo massaggiante che attraverso un straordinario sistema di rulli racchiuso internamente allo schienale e, a volte, ad altre parti della struttura, consente di fornire il proprio corpo di una sorprendente stimolazione sensoriale ottenuta tramite vibrazioni e strofinamento. Sono ovviamente le poltrone in genere più costose che si trovano in commercio, ma sono di frequente dotate di caratteristiche tecniche così avanzate da renderle davvero desiderabili a chi pretende un relax effettivamente di qualità.
Noi di Interiors Gallery a Firenze e a Dicomano, nel cuore del Mugello, abbiamo dedicato da sempre una costante attenzione ai temi del confort e del relax; per questo da noi troverete tantissime poltrone dotate di forme e funzioni fra le più differenti e originali. Venite a vederle ed a provarle e certamente, grazie anche al nostro consiglio, troverete gli oggetti che più soddisferanno le vostre esigenze di comodità e di riposo.