Il tavolo e le sedie costituiscono un tipo di arredo su cui non sempre si hanno idee del tutto chiare. C’è chi adora il tavolo rotondo e non ne vuole altri, chi opta invece decisamente per quello rettangolare, e chi per il quadrato. Allo stesso modo, ognuno ha le sue preferenze estetiche e funzionali in fatto di materiali: chi lo preferisce senza dubbio in legno, chi in metallo, chi in cristallo, chi antico, modernissimo, in plastica, e via discorrendo. Noi non entreremo in merito a questo discorso, meglio conducibile con la serie di immagini che vi proponiamo nella nostra sezione Complementi nel menù prodotti e e-shop, creata proprio per facilitare l’individuazione dei tipi ottimali di tavolo, e quelli preferibili a seconda delle esigenze di ognuno. Vogliamo qui solo fare una breve premessa su quelle che sono le caratteristiche funzionali e dimensionali di una buona “zona pranzo”, così che ognuno possa scegliere i complementi d’arredo più adatti a quello spazio, secondo il proprio gusto, ma con cognizione esatta delle proprie esigenze.

Il primo elemento da soppesare per la scelta di un tavolo è il numero di posti a sedere che occorrono o che potrebbero occorrere. Il calcolo è semplice: a ogni commensale servono, per sedere a tavola con un po’ di agio, almeno 60 cm di larghezza e 40 di profondità. Dunque un tavolo rettangolare di 120/ 140 cm per 80 cm sarà sufficiente per sei persone. Laddove servisse spazio per otto, occorrerebbe un tavolo – sempre rettangolare – di 180/200 cm per 80 cm. Allo stesso modo, un tavolo quadrato di circa 120 cm di lato andrà bene per 8 persone, ma, nelle versioni più piccole, non è consigliabile scendere sotto un lato di 90 cm, o meglio ancora di 1 m, se si vogliono far sedere quattro persone, perché la vicinanza agli angoli dei commensali, provocherebbe altrimenti sovrapposizione. La forma tonda è quella che molti ritengono utilizzi meglio lo spazio a disposizione: in effetti basterà, per sei persone, un tavolo rotondo di circa 120 cm di diametro…. E così via…

Un’altra importante serie di considerazioni pratiche riguarda le «gambe del tavolo: un sostegno centrale darebbe la massima libertà al commensali riguardo alla seduta, ma, per contro, è un tipo di basamento talvolta carente di stabilità se qualcuno si appoggia al bordo del tavolo. I sostegni posti agli spigoli (o agli estremi di ogni lato) sono quasi altrettanto funzionali, ed eliminano ogni possibile instabilità, ma possono causare problemi di imbarcamento al centro del piano, quando si ha a che fare con tavoli di grandi dimensioni. Infine, le gambe poste leggermente all’interno del bordo estremo del piano, cioè la forma solitamente più tradizionale e per molti più gradevole dal punto di vista estetico, che però di sovente procura qualche impiccio in situazioni in cui il numero di commensali è appena superiore a quello normalmente prevedibile per la misura del tavolo in questione.

C’è un’antica disputa che interessa uno dei protagonisti più comuni da trovare nell’arredamento di una casa, il tavolo da pranzo, appunto. Tale disputa si combatte fra chi pensa che la forma tonda sia quella che consente un miglior utilizzo dello spazio e coloro che invece pensano che sia nelle forme rettangolari o quadrate le soluzione migliore in ogni caso. In realtà una risposta univoca che possa metter fine a questa discussione non c’è.

Cerchiamo dunque di fare un po’ di ordine….

Cominciamo con una riflessione di carattere generale: il tavolo da pranzo ideale per la “convivialità”, indipendentemente dalla forma, sarebbe certamente quello compatto: rotondo o quadrato che sia, un tavolo di misure contenute infatti facilita la conversazione e il servizio, permettendo con pochi movimenti di raggiungere ogni lato del suo piano. I rettangolari, gli ovali e gli ellittici, per contro, si adattano meglio agli ambienti di forma allungata e possono ospitare, ovviamente, un numero maggiore di persone specie se hanno delle dimensioni meno contenute. Tutti i tavoli rotondi , o comunque curvi, come ad esempio sono anche gli ovali, hanno però anche il vantaggio di ospitare qualche posto in più rispetto a quelli squadrati di pari ingombro. E qui è bene spiegare con chiarezza ciò che questo tipo di ragionamento significa: L’ingombro di un tavolo è dato dalla superficie complessiva del suo piano, considerata in maniera matematica. Detto questo, si è potuto dedurre dalle prove effettuate e dall’esperienza sviluppata in merito che, se messi a paragone un tavolo tondo ed uno quadrato di uguale superficie, nel tavolo tondo, specie se dotato di una sola gamba centrale, è possibile mettere a sedere in media una persona in più rispetto a quello quadrato. Stessa cosa per gli ovali nei confronti dei rettangolari. Attenzione però, ciò non significa affatto che un tavolo tondo o ovale sia dunque da preferire comunque a prescindere, rispetto ad uno quadrato o rettangolare! Il problema va infatti considerato nel suo insieme, osservando anche la forma dello spazio destinato ad ospitare la zona pranzo. Se, ad esempio, ci si trova ad arredare come zona pranzo un angolo di dimensioni piuttosto ristrette, ci si accorgerà che le forme stondate sono praticamente impossibili da inserire in certi casi, perché le loro dimensioni “panciute” non consentono spesso di girare intorno comodamente al tavolo o comunque di utilizzare al meglio le sedie circostanti, là nel punto dove il tavolo è più vicino alla parete o al mobile prospiciente. Il motivo è ovvio ed è facile immaginarsi un caso pratico: se ci trovassimo ad arredare in uno spazio di 210 x 210, potremo sì inserirci un tavolo tondo di 120 cm di diametro con sei posti a sedere in luogo di uno quadrato di 100 x 100 che ne può ospitare solo quattro, ma nei punti in cui il tavolo tondo è più vicino alle pareti rimarrebbe talmente poco spazio da rendere molto difficile ogni passaggio o manovra. Come già abbiamo detto poi, anche la posizione delle gambe è importante ai fini della comodità: i tavoli con gamba centrale o con supporti molto arretrati rispetto al perimetro offrono una buona libertà nella disposizione dei posti, mentre le gambe lungo i bordi sono più limitative in fatto di misure, ma più comode e tutto ciò in luoghi di dimensioni limitate è estremamente amplificato.

In linea generale il tavolo più “facile” e comune da inserire è quello rettangolare. Il tavolo rettangolare consente infatti una buona libertà di azione in moltissime situazioni e ve ne esiste un assortimento spesso maggiore rispetto a qualsiasi altra forma di tavolo. Per questo è il modello di tavolo di gran lunga più prodotto. Esso può andare da un minimo di 70 x 110 cm (è un tavolo da 4 persone ridotto al minimo, con una forte riduzione dello spazio centrale dove di solito si pongono bottiglie e pietanze), fino ad un massimo di circa 300 x 120, anche se non vi è in realtà un limite massimo, se non quello determinato dalla lunghezza disponibile del materiale con cui è costruito il piano di appoggio.

I quadrati invece sono i più vincolanti: dagli 90 cm, fino a cm 100 di larghezza sono comodi per quattro, da 120 a 140 cm, per otto persone. I quadrati più piccoli sono quelli di 70 x 70 cm che si trovano sovente nei ristoranti. Essi sono un buon esempio di ottimizzazione dello spazio perché pur essendo calcolati per ospitare 2 persone, all’occorrenza possono accogliere anche tre commensali. Stessa cosa avviene per gli 80×80 cm che non permettono con comodità di porvi 4 persone a sedere, ma sono invece abbastanza confortevoli per 3.

Per facilitare le persone nella soluzione dei problemi dimensionali che chiunque spesso ha con la propria zona pranzo, fin dai primissimi anni dell’800 sono entrati in produzione i cosiddetti tavoli allungabili, i quali, molto funzionali, esistono oggi praticamente in tutte le forme e le misure. Perché però essi possano risultare davvero pratici bisogna poterli aprire senza doverli spostare ogni volta e devono poter essere facili da allungare. Occorre quindi vi sia uno spazio libero intorno per azionarli agevolmente e per passarvi intorno, anche una volta aperti. Il vantaggio di questa tipologia di tavolo è di ordine sia estetico che funzionale: essi permettono di non ingombrare quando non servono e di divenire comodi quando abbiamo ospiti a casa. E non è poco.

Di tavoli allungabili ne esistono centinaia di forme e sono possibili da trovare in decine e decine di sistemi di apertura. Qualunque sia il proprio gusto in merito al tavolo è importante però considerare, prima dell’acquisto delle variabili imprescindibili, fra le quali: Quanto spazio sia ha a disposizione? Quanti commensali mangiano solitamente al tavolo? Quanti saranno gli ospiti che potrebbero venire eccezionalmente a casa nostra? In che modo ci risulta più comodo effettuare l’apertura del nostro futuro tavolo allungabile? Una volta risposto a queste domande sarà dunque possibile individuare con maggiore facilità il tavolo che fa proprio per la nostra casa e per lo spazio che gli abbiamo destinato. Nel fare questo dovremo prendere in considerazione anche quelle che sono le più fedeli compagne dei nostri tavoli da pranzo: Le sedie…

Lo spazio ideale per ogni commensale

Come abbiamo detto: per sistemare comodamente le stoviglie del “coperto” ed evitare di toccarsi con i gomiti è necessario uno spazio di 60 cm di larghezza e 40 di profondità almeno. Tra il piano di seduta di una sedia e il piano del tavolo è ottimale una differenza di spazio in altezza di circa 28/30 cm. Se la sedia è alta cm 42 il tavolo deve essere dunque alto circa cm 70/75; se la sedia è alta cm 45 il tavolo dovrà essere circa cm 73/78. Infatti le gambe delle persone devono avere spazio per muoversi, al contempo il piano non deve essere nè tanto alto nè tanto basso da affaticare chi lo usa. Una variabile che in pochi considerano è lo spazio che rimane per le gambe sotto al tavolo, cioè la differenza di altezza fra il piano seduta della sedia ed il primo spessore in basso che si trova a sostegno dei piani del tavolo. E’ importante che questa misura non sia inferiore ai 16/18 cm. Questo vuol dire in pratica che se avremo un tavolo alto 78 cm e delle sedie alte 45 cm lo spazio sotto la fascia di sostegno del piano dovrà essere alto da terra almeno 61/62 cm.

Per la sedia bisogna calcolare una profondità di 50 cm per stare seduti, più altri 50/55 cm dalla parete (o dal mobile prospiciente) per poter arretrare, così da alzarsi e sedersi comodamente e per il servizio. Se, alle spalle, ci sono degli arredi, tale distanza varia a seconda del tipo di mobile e della sua posizione: Davanti ai fianchi dei mobili (o comunque di fronte a tutti i lati senza ante apribili), davanti alle librerie come di fronte alle altre scaffalature a giorno, bastano 60 cm. Una decina/venti centimetri in più sono consigliabili davanti ai contenitori con ante scorrevoli, mentre per quelli con ante a battente bisogna aggiungere uno spazio d’uso di almeno 30/40 cm, più uno pari alla larghezza dell’anta (da 30 a 45 a 60 cm). Insomma per mettere un tavolo davanti ad un mobile che ha le ante larghe 60 cm bisogna distanziarvi le sedie di almeno 90 cm, a riposo. Davanti ai cassetti, infine, occorrono circa 40 cm per l’apertura, oltre ai soliti altri 30 per potervi rimanere di fronte.

Attenzione però, le superfici sempre più ridotte dei nuovi appartamenti conducono spesso ad errori nel dimensionamento dei mobili. Un caso molto frequente è proprio quello della zona pranzo: Abbiamo detto, ad esempio, che 50/55 cm di spazio sono sufficienti tra le sedie e il muro, ma bisogna essere consapevoli che per un agevole “servizio” intorno al tavolo sarebbe consigliabile una distanza di almeno un metro. Non c’è niente infatti di tanto imbarazzante come ospitare degli amici o dei parenti in una zona talmente angusta da non avere nemmeno lo spazio necessario per poter loro porgere le pietanze.

Per ultimo parliamo di chi lo spazio per la zona pranzo in casa, non ce l’ha nemmeno, e vuole comunque giustamente avere un buon piano dove poter invitare commensali o dove comunque poter pranzare in santa pace. A questo scopo sono state ideate tante soluzioni “salva spazio” che consentono ti trasformare mobili come le consolle, le panche e i tavolini da fumo in comodi tavoli da pranzo “di fortuna” che sopperiscono egregiamente allo scopo per cui sono stati inventati. Ma per questo argomento stiamo approntando un articolo specifico che saremo lieti di pubblicare a breve.