Negli ultimi anni c’è stato un ‘revival’ della grande cucina tradizionale come centro della vita familiare, come luogo dove ritrovarsi tutti insieme e soprattutto consumare i pasti. Finita l’epoca degli ‘angoli cottura’, si predilige adesso la ‘cucina abitabile’, dove poter pranzare comodamente anche quando la casa dispone di una zona apposita nel soggiorno o addirittura in un locale indipendente (quello che qualche tempo fa si chiamava tinello). Del resto, mangiare in cucina evita di andare continuamente avanti e indietro con piatti e portate e permette una pulizia della stanza più facile e rapida (qui i mobili sono tutti lavabili e il pavimento non è certo realizzato in materiali delicati (almeno da noi) in un locale diverso dall’accogliente cucina. Vi è poi una motivazione di tipo sociale che è sostenuta da uno dei più importanti trend del momento: la moda per la “buona cucina” o per la cucina di qualità, che grazie alle trasmissioni televisive più celebri, fa giustamente immaginare a molti di noi di essere dei “grandi chef” che necessitano di spazi congrui ove poter spettacolizzare la propria abilità in veri e propri Show-cooking, da tenere in compagnia di parenti e amici.

Per tutte queste ragioni oggi non c’è libro o rivista d’arredamento che non dedichi almeno una sezione alle cucine-pranzo, o “cucine-living” come usa dire adesso, siano esse modernissime e superaccessoriate oppure rustiche e tradizionali. Questi locali presentano ormai tutte le comodità e i vantaggi resi possibili dalla tecnologia moderna: le cappe aspiranti eliminano il fumo e i cattivi odori; alcuni sistemi d’illuminazione razionali contribuiscono a creare un ‘atmosfera piacevole e funzionale; i rivestimenti delle pareti e dei pavimenti, pur essendo resistenti e pratici, sono spesso bellissimi e curati, e non ultimo, le tecniche di arredamento che si sono evolute proprio nella direzione voluta dai nuovi consumatori del terzo millennio. I mobili poi … Ce n’è per tutti i gusti, dalle cucine in stile ‘campagnolo’ a quelle improntate al gusto classico, da quelle semplici e lineari a quelle super- avveniristiche.

LA CUCINA-PRANZO

Stabilita la comodità di una zona pranzo in cucina, magari abbinata allo spazio per una bella Tv, occorre affrontare il problema della sua fattibilità. Molte case sono state infatti costruite secondo criteri diversi, per cui può essere necessario abbattere o spostare delle pareti per allargare l’ambiente. Si può per esempio annettere un ripostiglio, un piccolo locale attiguo o una parte del corridoio. Ma anche quando lo spazio non manca, c’è sempre qualche accorgimento da adottare per rendere il locale più accogliente e adatto alla sua funzione. Vediamo insieme i più semplici ed efficaci.

Le architetture

Ma come è possibile verificare la possibilità di inserire o meno una “Cucina-Living” nel proprio ambiente? Beh, innanzitutto dalle dimensioni, dato che le stanze arredate in questo modo devono avere delle superfici di almeno 18/20 mq, da suddividersi in un 60% per la zona Cucina vera e propria e il restante 40% per la zona Pranzo. Non è detto però che questa suddivisione sia da considerarsi in maniera esatta: molto dipende infatti da quanto spazio si desidera destinare ad i diversi usi che si intende fare della stanza in questione. Come abbiamo già detto infatti, una limitazione importante in questo senso infatti è dovuta dalle dimensioni degli elettrodomestici e dalle proporzioni del tavolo di cui sia ha bisogno per pranzare. Tali corrispondenze influiscono spesso in maniera inversamente proporzionale sugli spazi disponibili. In caso di aree non troppo ampie sarà dunque necessario centellinare con maggiore attenzione i differenti spazi funzionali in modo da comporre un progetto realmente corrispondente alle proprie esigenze.

Aree separate.

Se la cucina è abbastanza grande da ospitare un tavolo, con le sedie e uno spazio intorno per muoversi, allora creare una zona pranzo separata, ma perfettamente integrata nell’ambiente cucina non presenta alcun problema. A questo proposito, tenete presente che a parità di superficie i tavoli rotondi occupano meno spazio di quelli rettangolari, ma esistono anche vari tipi di tavoli pieghevoli o allungabili, da aprire solo durante i pasti o quando ci sono ospiti.

Naturalmente, più il tavolo è grande e più si presta ad altri usi: può diventare, per esempio, un comodo piano per stirare oppure per cucire o, ancora, per i giochi e gli studi dei bambini, che così potranno essere tenuti d’occhio anche quando si cucina. Fra le tante foto che troverete sul nostro sito sono illustrate tante diverse soluzioni per creare una zona pranzo anche in locali dotati di forme e dimensioni molto diverse fra loro. Queste immagini potrebbero essere usate come spunto per immaginare la propria ristrutturazione in casa.

Le superfici.

Nel caso delle tipologie di cucine di cui stiamo parlando, tavoli e piani d’appoggio devono servire sia per pranzare sia per lavorare. È quindi opportuno sceglierli di un materiale facile da pulire e perfettamente liscio. Se vi piace il legno, per esempio, vi conviene orientarvi sul tek, sul rovere oppure sul faggio o l’acero, che sono oltretutto molto pratici. Altrimenti c’è il laminato plastico, un materiale davvero eccezionale che con le moderne tecnologie si presta davvero anche ad utilizzo molto intensivi. Molto comode sono anche le superfici in Quarzo o in altri materiali sintetici, delle quali esiste un vario assortimento: alcune sono addirittura a prova di calore, per cui è possibile appoggiarvi tranquillamente sopra pentole o padelle appena tolte dal fuoco. Infine, esistono le superfici in marmo, granito o ardesia; si tratta però di materiali piuttosto cari e spesso impegnativi nei confronti dello stile.

LA SOLUZIONE DELLE PANCHE

Non è difficile capire perché nelle vecchie trattorie i posti a sedere siano costituiti da panche di legno fissate al muro o al pavimento: disponendo i mobili in questo modo lo spazio viene sfruttato meglio, e ci sta molta più gente di quanto consentirebbero tavoli e sedie separati. Stando così le cose, varrebbe dunque la pena di adottare una soluzione simile anche in casa, soprattutto se la parete presenta delle rientranze che altrimenti andrebbero sprecate. Le panche possono essere collocate su due lati, oppure su tre (formando una U), con un’eventuale sedia a capotavola. Il senso di compattezza che ne deriva è piacevole e aiuta a tenere a posto i bambini più irrequieti. Inoltre si può sfruttare lo spazio sotto i sedili per riporre delle cose (se le panche sono chiuse ai lati, con un coperchio ribaltabile). E per stare più comodi si possono disporre cuscini lavabili sia sui sedili sia sullo schienale. Naturalmente il tavolo deve avere una sola gamba centrale, o comunque un sistema di supporto che non renda difficile entrare e uscire. Se non volete pezzi su misura (il cui costo può essere elevato), potete provare a usare vecchie cassapanche (purché rimanga abbastanza spazio sotto il tavolo per le ginocchia).

BANCHI E BANCONI

Se il problema è solo quello di trovare una comoda soluzione per i pasti familiari (esiste cioè un soggiorno o una sala da pranzo da utilizzare quando ci sono ospiti), allora non è necessario in cucina un tavolo vero e proprio: un bancone può essere un’ottima alternativa, versatile e originale. Oltre a quelli tradizionali, costituiti da un semplice piano d’appoggio con sotto un paio di sgabelli , i mobilieri ne offrono oggi un assortimento tale da soddisfare le esigenze più svariate. Ci sono banconi perfettamente rettangolari, altri con gli angoli smussati, altri ancora che possono aprirsi per raddoppiare la superficie d’appoggio. Per ogni tipo esistono poi diversi modelli e possibilità di adattamento. Il numero dei posti a sedere dipende naturalmente dalla grandezza e dalla forma. Per due persone sole la disposizione perpendicolare alla parete è la più simpatica. Non va dimenticato comunque che questi banconi, come del resto tutti i mobili da cucina, sono generalmente un po’ più alti dei tavoli normali. A ciò gli adulti possono facilmente rimediare usando degli sgabelli da bar (o qualcosa di simile), ma i bambini avranno delle difficoltà: per stare ben seduti occorrerà munirli di braccioli e poggiapiedi. Banconi a muro. Se non avete altra scelta che fissare il banco a una parete, cercate almeno di rallegrare la vista con un pannello di legno o di sughero dove appendere fotografie, cartoline, pagine di giornale, vignette, promemoria e altre cose ancora, creando un simpatico e vivace collage d’immagini in continua evoluzione.

PER GUADAGNARE SPAZIO

Se è vero che ogni cucina ha superfici d’appoggio e di lavoro, non è detto che queste siano sufficienti. In genere, anzi, è difficile cucinare senza ‘invadere’ ogni angolo disponibile con piatti, barattoli, utensili. E mangiare nel disordine non è certo una bella cosa. E’ questo il vero dilemma di questo tipo di soluzione arredativa. C’è poi il problema dei posti a sedere: in una cucina piccola lo spazio sotto i piani è solitamente occupato da cassetti e ripiani e a volte da elettrodomestici: il forno, la lavastoviglie e, se neanche il bagno è molto spazioso, a volta capita addirittura di dover alloggiare in cucina anche la lavatrice. Non ci sarà quindi posto per sedie o sgabelli (né, tantomeno, per le ginocchia). Quali soluzioni ci sono? La più accattivante consiste nell’adottare un tavolino estraibile. Chiuso sembra un normale cassetto e non porta via spazio; una volta estratto diventa un piano d ‘appoggio (largo solitamente 60 cm e profondo 90), sufficiente per una o due persone. L’unico difetto è una certa instabilità, dovuta soprattutto al meccanismo di sospensione. Ne esistono tuttavia versioni con gambe rigide, che offrono un saldo supporto a tavolo aperto. Altra valida soluzione sono i tavolini pieghevoli (magari da abbinare a sedie altrettanto ripiegabili): ne esistono di varie dimensioni (dal mini-tavolo per una persona a quelli per quattro) e sono tutti studiati per consentire il massimo risparmio di spazio. Per di più, quando sono chiusi essi formano generalmente una specie di piccola mensola a parete un ulteriore piano di sicura utilità quando si devono economizzare anche i centimetri.

E’ bene in ogni caso ribadire però che, specie quando si ha a che fare con ambienti abbastanza complicati e con situazioni complesse è bene rivolgersi a progettisti esperti come noi che vi sapranno consigliare e sapranno soddisfare al meglio ogni vostra specifica esigenza.