Due sono le funzioni essenziali dell’illuminazione: una utilitaria, in quanto deve soddisfare certe precise necessità di potenza e di dislocazione. La seconda estetica, essendo l’unica responsabile dell’atmosfera delle vostre serate, in special modo nel soggiorno.

La luce infatti anima lo spazio, valorizza una certa zona o determinati oggetti, abbellisce i volti e i luoghi. Può anche creare delle illusioni ottiche lasciando in ombra gli angoli meno interessanti. Molto più dunque della semplice differenza che può intercorrere fra vederci bene e non vederci.

Un’illuminazione sufficiente per qualità e quantità è indispensabile alla salute fisica e psicologica dell’essere umano: niente è più deprimente di un misero lumicino, niente ferisce di più di un’illuminazione abbagliante. Crea agitazione, nervosismo, acerba gli animi.

Spesso in Italia si ha l’abitudine di non curare l’illuminazione: basti prendere per esempio alle camere d’albergo dove pende spesso un’unica lampadina centrale e dove l’illuminazione accanto al letto non consente a volte assolutamente di leggere. Oppure ad alcuni ambienti pubblici, dove al contrario la luce è molta più del necessario.

Per questo occorre precisare che per l’illuminazione di una casa, e in maniera particolare di un soggiorno, vi sono molte regole di progettazione, fra cui alcune abbastanza precise…

L’illuminazione diretta, indiretta, semi-indiretta, diffusa. Un po’ di tecnica.

Iniziamo subito dal fatto che l’illuminazione può essere diretta, indiretta, semi-indiretta o diffusa. Vediamolo più approfonditamente.

 

  • Nell’illuminazione diretta, il fascio luminoso è diretto sull’oggetto o la superficie da illuminare (la si ottiene per mezzo di proiettori o di piccoli paralumi opachi come quelli delle lampade da lavoro e che devono essere orientati in modo che la lampadina sia sempre invisibile).
  • Nell’illuminazione indiretta, invece, la sorgente luminosa è mascherata da uno schermo o un oggetto postole appositamente davanti che localizza la luce verso una certa direzione pur permettendole di diffondersi. È quanto avviene mettendo una lampadina in una coppa o dietro una cornice opaca.
  • La semi-indiretta è in pratica un’estensione dell’illuminazione indiretta che permette alla luce di distribuirsi maggiormente verso l’alto, verso il basso e lateralmente, lasciandogli delle vie d’uscita più ampie che possono anche raggiungere direttamente gli oggetti e le suppellettili .
  • Nell’illuminazione diffusa, la luce filtra attraverso un materiale di solito trans-lucido (opalina, vetro smerigliato, riflettore o diffusore) che è capace di diffondere i raggi luminosi emessi dalla lampadina in maniera molto uniforme. Per tale illuminazione occorre dunque una dislocazione molto ponderata.

Un impianto ben concepito per una zona giorno utilizzerà infatti opportunamente tutti questi metodi. Sarà composto da: un’illuminazione d’ambiente generale (indiretta, semi-indiretta e diffusa); delle illuminazioni utilitarie localizzate (dirette o semi-indirette, a seconda dei casi) e da delle illuminazioni specifiche, decorative (dirette).

Nonostante nei nostri “magri” tempi non sia sempre possibile, quando si tratta dell’impianto elettrico/illuminotecnico di una casa, occorrerebbe in realtà sempre “pensare in grande”. La spesa di un impianto fatto bene e progettato a dovere in fin dei conti però, non è molto più elevata di uno mal progettato ed evita i successivi collegamenti (allacciamenti), che sarebbero senz’altro molto più costosi di quelli previsti a priori.

Per il soggiorno in effetti bisognerebbe calcolare almeno una presa per ogni parete (una buona media è una presa ogni tre metri), oltre a quelli indispensabili ad alimentare Tv e Computer. Di queste prese almeno una per parete bisognerebbe fosse comandata da un interruttore agli ingressi della stanza. In tal modo ci sarebbe possibile piazzare delle piantane là dove ne avremo necessità senza doverle per forza inserire solo dove abbiamo una presa di corrente a disposizione.

Per quanto riguarda i punti luci invece il tutto andrebbe calcolato in relazione alla superficie, alla forma dell’ambiente giorno, alla sua altezza, alla sua illuminazione naturale e ad i colori presenti in stanza. Insomma un bel po’ di cose che vanno sapute combinare a dovere.

 

Innanzitutto diciamo che la luce viene misurata attraverso un’unità di misura chiamata Lumen che viene riportata su ogni lampadina che si trovi in commercio.

Per l’illuminazione complessiva, occorrono di solito dai 5000 a 7000 lumen per un soggiorno di medie dimensioni (intorno ai 25/30 mq), da distribuire fra luce, diffusa, luce diretta e luci localizzate disposte su mobili, tavolini, scaffali, ecc .

Per l’illuminazione localizzata, destinata a illuminare razionalmente una determinata superficie delimitata (scrivania, piano di lavoro, tavolo da pranzo, specchio, zona riservata al lavoro o alla lettura), occorre trovare una formula precisa per ogni specifica funzione.

Per esempio per il tavolo da pranzo la soluzione migliore è il lampadario appeso al soffitto a circa m l,50 sopra il tavolo, con lampadine a finta incandescenza e un buon diffusore per evitare l’abbagliamento. Se il tavolo viene spesso spostato o se è impossibile fare uscire un filo dal soffitto, si può ricorrere a una lampada a parete con un lungo braccio a movimento telescopico, o una lampada da tavolo del tipo “da disegno” orientabile, fissata a una vicina mensola (se il tavolo è una scrivania ed è sistemato contro una parete) o anche a dei faretti orientabili (sempre con diffusori) fissati al soffitto. Venendo dall’alto, l’illuminazione offre una luce ben suddivisa ed evita le ombre. Si può ammorbidire ulteriormente l’atmosfera collocando delle romantiche o divertenti candele sul tavolo durante il pranzo serale.

 

Nell’angolo-salotto possono essere usate lampade a stelo, lampadari a plafoniera (con faretti orientabili, su base fissa o scorrevoli sul loro sostegno), lampade sospese sopra bassi tavolini posti in angolo, che rimandano la luce di riflesso: la scelta è vasta e la realizzazione semplice. Non lesiniamo sul numero delle lampade: anche non accendendole tutte contemporaneamente, ciò ci permette di dosare e variare l’illuminazione a nostro piacimento. Ma affinché questo angolo intimo e accogliente non assomigli a un negozio, conviene che le lampade appartengano tutte alla medesima famiglia, con qualcosa in comune soprattutto per quel che riguarda i materiali con cui sono fatte (plastica, opalina bianca o colorata, metallo, carta). Le illuminazioni colorate per mezzo di paralumi saranno calde e discrete (evitare i blu, i verdi, i gialli acidi o i rossi aggressivi) e non bisogna mai dimenticare l’indispensabile sorgente luminosa (basta una semplice barretta a led) nei pressi del televisore.

Quanto più diretta è la luce, tanto più dure sono le ombre che essa crea. Non si deve quindi abusare dei faretti, ma servirsene solo in casi determinati (per valorizzare un oggetto, come abbiamo detto, o utilizzati in maniera indiretta in modo da formare una luce d’ambiente diffusa).

 

Mai scordarsi dell’eterno flirt tra luce e colore. Un soggiorno non è né un palcoscenico né uno spettacolo di suoni e luci. Ciò non esclude né la fantasia né una certa ricercatezza, ma senza ostentazione o effetti troppo drammatici. Ricevere gli amici in una totale penombra può non piacere a tutti, come è anche ostentato mettere in eccessiva evidenza un oggetto di valore, magari creandovi orribili zone di ombra intorno. Al contrario, creare delle zone misteriose illuminando un gruppo di piante o un mazzo di fiori con una luce invisibile, disporre delle lampade per terra, appendere dei grossi lampioni bianchi al soffitto, creare per una serata bizzarre lampade di carta bianca, accendere un mucchio di candelieri, ecco questo è ciò che darà fascino alla casa.

La sorgente luminosa da usarsi in soggiorno, può essere sia tradizionale (a incandescenza), sia a basso consumo che a Led. Le luci al Led che, al loro apparire, diffondevano una luce fredda e tremolante, hanno raggiunto oggi una perfetta messa a punto e sono da considerarsi dunque con la massima attenzione, anche in relazione alla vastità di prodotti che vi sono presenti in commercio. Più economiche (consumano dieci o venti volte meno in elettricità), non affaticano gli occhi, non riscaldano e si accendono istantaneamente, le barre a led (da quelle minuscole di 15 centimetri, a quelle enormi di 2 metri, da 20 o 15 watt) offrono una gamma di colori che va dalle tinte calde “gialle”, alla luce del giorno naturale, fino ad arrivare alle luci cosiddette bianco freddo.

In ogni caso, dato che la loro tonalità è sempre un po’ cruda, nonostante il colore scelto, converrà sistemarle dietro uno schermo opaco (indiretta) o translucido (diffusa). Una lampadina, in salotto, non deve mai restare nuda ma deve nascondersi dietro uno schermo, un paralume, un diffusore, a meno che non venga utilizzata come luce da scrittoio o comunque da lettura. Conviene del resto evitare le lampadine trasparenti e scegliere quelle opalizzate.

Per le lampade d’ambiente e le illuminazioni localizzate, da poco tempo, si può anche optare di nuovo per la vecchia illuminazione a incandescenza, che è più dolce, più calda, ed è ora possibile anche con le lampadine a led grazie ai nuovi modelli in commercio cosiddetti “a filamento” che hanno una resa del tutto simile a quelle in voga fino a qualche anno fa. Per quanto riguarda il resto, le lampadine a led, come abbiamo detto, offrono ormai una vasta scelta di modelli: a spirale o a baionetta, a specchio incorporato, a calotta opaca, bianche o colorate, opalescenti o trasparenti a filamento (attenzione, queste ultime mandano una luce senz’altro migliore ma un po’ più abbagliante), o in forma di tubi.

E adesso qualche consiglio pratico specifico per le zone “giorno”:

  • Attenzione anche alla luce abbagliante per riflessi o riverberi su superfici brillanti (lacche lucide, cristalli, ecc.), esse creano effetti spesso poco piacevoli all’occhio e per questo risultano fastidiose, specie a chi è ospite e non è per questo abituato a tale effetto.
  • Attenzione alle zone ben illuminate che contrastano con zone d’ombra troppo densa o ai fasci luminosi che illuminano con violenza una piccola superficie. La vostra casa non è un museo; Cercate semplicemente di equilibrare le sorgenti creando un’illuminazione d’ambiente che vi serva da base, per poi aggiungervi delle luci speciali precisamente localizzate su luoghi o oggetti che vi occorre valorizzare.
  • Le ombre devono essere tenui soprattutto sulle zone in cui avviene il relax serale, ma quando necessario devono essere a disposizione delle luci dirette abbastanza potenti da illuminare le zone di lavoro o i tavoli da pranzo.
  • Si trovano in commercio numerosi congegni tecnici che consentono di perfezionare e migliorare ancor più gli impianti elettrici: rotaie per faretti mobili, faretti da incassare in falsi soffitti, variatori di tensione (che permettono di dosare l’intensità luminosa), plinti elettrici. Degli accessori (interruttori, prese, ecc.) se ne trovano oggi modelli discreti e di ottimo disegno.
  • Per l’illuminazione dei quadri esistono lampade speciali che distribuiscono la luce direttamente sulla loro superficie mentre la sorgente luminosa è nascosta da uno schermo: con questo metodo si eliminano le ombre e i riflessi.
  • Non dimentichiamo mai di illuminare gli eventuali punti pericolosi, scale, corridoi, angoli, rientranze e soprattutto l’ingresso, che quasi sempre fa parte dei soggiorni odierni ed al quale non si dà mai la giusta importanza in fatto di illuminazione. Occorre invece dedicare all’ingresso, un’illuminazione d’ambiente dolce e accogliente, che al momento giusto possa essere incrementata dove serve.

     

  • I fili volanti o vaganti sono pericolosi. Non abusiamo delle prese multiple che provocano spesso pericolosi contatti e diffidiamo dei lavori fatti dai dilettanti; non si scherza con il rischio di provocare incendi o di restare fulminati. Del resto, qualsiasi impianto deve essere eseguito da un elettricista secondo le norme vigenti.
  • Per ultimo, il lato estetico: ci si guadagnerà sempre ad attenersi alla discrezione nella scelta delle lampade: semplicità delle forme, uniformità dei materiali, ma soprattutto qualità di fabbricazione e sicurezza.

Facciamo una lista degli apparecchi illuminanti usati normalmente nelle zone giorno:

Le “appliques” danno una luce rasente che rivela i difetti delle pareti e può provocare riflessi e ombre, ma sono ottime sorgenti di luce e possono da sole rischiarare intere pareti.

I lampadari centrali, che erano andati decisamente fuori moda, sono adesso tornati in gran voga e vengono proposti in numerose varianti di colori e materiali, fra cui, non ultimo il cristallo. Sono utilizzati soprattutto sui tavoli e negli angoli delle stanze.

Le plafoniere sono le lampade preferite da chi vuole un illuminazione diffusa, perché stanno in alto, attaccate al soffitto, e per questo irradiano la propria luce in maniera uniforme. Non molto interessanti quelle dotate di un certo numero di faretti orientabili i quali, possono essere orientati verso precisi angoli della stanza facendo un buon effetto ed illuminando uniformerete le pareti.

Al contrario le piantane sono ottime da utilizzare come luce localizzata, illuminano angoli e anfratti e possono essere utilizzate anche come luci da lettura. Possono però creare ampie zone d’ombra circostanti e per questo devono per forza essere controbilanciate da della luce diffusa.

Le lampade ad appoggio, (o da tavolo) sono quelle forse tenute in minor considerazione, ma sono quelle che a volte sono capaci da sole di risolvere un intero ambiente. A chi non piacerebbe illuminare una credenza antica attraverso un bel paralume poggiato sul piano?

Infine parliamo della mania di trasformare tutto in lampade, dal vecchio ferro da stiro, al gruppo di ramoscelli raccolti in spiaggia, dal vaso in terracotta, alla bottiglia di Chianti. Essa è piano piano andata fortunatamente a sparire cedendo il posto alle lampade vere e proprie, ben disegnate, studiate per offrire una buona illuminazione e delle quali esiste oggi una gran varietà di prezzi.

La nostra intenzione era quella di dare indicazioni generali utili a chi deve progettare le luci della sua casa ed in particolare del suo soggiorno. Adesso, sta a voi pensare a come utilizzate il vostro soggiorno per poterne valorizzare a pieno ogni angolo ed illuminarne adeguatamente ogni zona vitale.