Eccoci a parlare di una delle disposizioni di cucine componibili più comuni nelle case di tutto il mondo: la cucina dritta. Essa sembra a prima vista la composizione più semplice da ideare, quella che richiede uno sforzo progettuale minore grazie alla sua contenuta complicatezza, ma in realtà necessita anch’essa di diversi accorgimenti per ottenerne una ottima resa.
Vediamo dunque quali sono le caratteristiche di questa tipologia, quali sono le condizioni più consone al suo utilizzo ottimale e quali trucchi possono essere utilizzati per sfruttare al meglio le sue peculiarità funzionali ed estetiche.
Innanzitutto è bene ricordare che, sia a livello estetico che d’uso …. Disporre tutti i componibili e gli elettrodomestici lungo un’unica parete è generalmente la soluzione migliore in una cucina di piccole dimensioni e negli ambienti stretti; Ma anche in un locale più spazioso questa disposizione può rivelarsi molto pratica, soprattutto se si vuole utilizzare la stessa stanza anche come sala da pranzo: in tal modo, infatti, rimane agibile una buona parte dello spazio che può essere dunque utilizzato in un altro modo. Se ben progettata, una cucina di questo tipo può dunque essere funzionale ed efficiente quanto la cambusa di una piccola barca, dove anche i minimi ritagli di spazio sono sfruttati nel modo migliore.
Quanto al fattore estetico, la composizione dritta delle cucine componibili i presta egregiamente anche a quegli spazi “aperti” dove è necessario occupare poco spazio con la mobilia. In questi casi è giusto prendere in considerazione anche la possibilità di schermarla con porte scorrevoli o a libro, in modo tale da limitare i possibili fastidiosi odori prodotti dalla cottura o nascondere opportunamente i tegami sporchi durante qualche visita improvvisa.
La migliore disposizione dei mobili
Quando si progetta una cucina lineare, si pensa spesso di dover considerare soprattutto la “lunghezza” della stanza, piuttosto che tutte le altre dimensioni. La “larghezza” del locale è un fattore invece altrettanto determinante nel caso delle cucine dritte. La cosa che, infatti, deve essere tenuta maggiormente in considerazione in questi casi è il fatto che per poter aprire gli sportelli e muoversi liberamente in una stanza con installata una cucina lineare, occorre uno spazio in profondità di almeno 140/150 cm. Ciò in parole povere significa che una volta tolta da questa misura la profondità dei mobili da cucina che vi andremo a posizionare (circa 60/65 cm) dovranno restare a chi la usa almeno altri 80 cm davanti liberi per poter muoversi con libertà. Occorre molta attenzione quindi, quando si ha a che fare con stanze molto strette!
Oltre la regola del “Triangolo”
La prima cosa da fare quando si inizia ad ideare una cucina, è prendere in considerazione il cosiddetto “triangolo ergonomico” il quale determina in maniera abbastanza evidente quale disposizione è meglio dare in cucina alla propria mobilia ed ai suoi relativi elettrodomestici. In pratica si prendono in considerazione i tre punti “vitali” della cucina, zona cottura, zona lavaggio e frigo e si cerca una disposizione di questi punti che sia il più possibile simile ad un “triangolo” in moda da avere ergonomicamente “a portata di mano” ogni isola funzionale della nostra mobilia. Nel caso della cucina dritta però si ha che fare con una situazione del tutto singolare in cui non è possibile comporre un vero e proprio triangolo, quanto piuttosto una linea composta da due segmenti a sua volta intervallati dai tre luoghi funzionali. Questo fatto, cambia in realtà gli esiti del nostro triangolo ergonomico solo per una cosa: il numero di persone che potranno accedere alle operazioni di cucina. Il triangolo diventa dunque, nelle cucine dritte, in verità “virtuale” e potrà essere utilizzato al massimo da due persone per poter apparire realmente funzionale, in quanto esse dovranno utilizzare una sola “linea di lavoro”.
In linea di massima, per poter comporre con relativa semplicità il nostro triangolo ergonomico Virtuale, è prima necessario stabilire la posizione del lavello. Quella tradizionale è al centro della superficie di lavoro, con il piano di cottura da una parte e il frigorifero all’estremità opposta. Se possibile, infatti, si dovrebbe disporre di un piano di appoggio libero da ciascun lato del lavello. Qualora invece non ci fosse spazio a sufficienza, o si ritenga il lavello centrale poco congruo alle proprie esigenze, lo si può sistemare con lo sgocciolatoio (quando c’è) dalla parte delle piastre di cottura, per avere a portata di mano una superficie su cui posare pentole e padelle.
Una cosa che molte donne sognano in cucina, specie quando si ha la possibilità di inserire il lavello in posizione centrale, è una grande finestra, magari che offra un bel panorama a chi sta lavando le stoviglie. C’è anche chi però preferisce posizionare in centro la zona cottura, con sopra una bella cappa decorativa in acciaio oppure in muratura. In questo caso ovviamente il lavello viene posto in defilato, di solito al lato opposto di quello del frigo.
Per chi invece predilige la linearità assoluta, i piani cottura ad induzione sono una di quelle soluzioni che permettono di evitare le “protuberanze” che si presentano classici piani di cottura a gas, a causa della forma dei fornelli.
Le basi ed i piani di lavoro
Per coloro che desiderano ottenere un effetto di completa “pulizia” stilistica, desiderio abbastanza frequente in chi possiede cucine su una sola parete, esistono anche frigoriferi bassi da inserire sotto il piano di lavoro, a filo con gli altri elettrodomestici, che consentono a chi vuole di evitare gli ingombri dei grandi mobili a colonna. Con lo stesso scopo vi è anche la possibilità di ricoprire con comodi accessori come taglieri e sgocciolatoi, alcuni modelli di lavello che, in questo modo, fanno scomparire la profondità delle vasche. In ogni caso è però opportuno ricordarsi che la cucina, oltre che bella, deve essere soprattutto pratica e funzionale. Lo sportello del forno e quello del frigorifero, ad esempio, si devono poter aprire in modo da lasciare un’ampia zona di accesso e d’uso: per questa ragione conviene sempre avere ben chiaro preventivamente le varie posizioni degli elettrodomestici, perché in tal modo si possono evitare gravi errori capaci di determinare una grande scomodità d’uso. Per quanto riguarda la lavastoviglie, la posizione ottimale è sotto allo sgocciolatoio, di fianco al lavello: l’attacco all’impianto idraulico in tal modo risulterà semplificato e la contenuta distanza dal lavello consentirà di non sgocciolare sul pavimento quando si sciacquano i piatti e le pentole prima di inserirli nell’elettrodomestico. Nello spazio che rimane dopo aver posizionato tutti gli elettrodomestici si possono inserire elementi d’arredo di vario tipo: armadietti con mensole o con cassetti (di questi ce ne dovrebbe essere almeno uno), per riporre le posate e le piccole cose di uso frequente.
I pensili in alto
I pensili, infine, in una cucina dritta devono essere a un’altezza tale da consentire un facile uso delle superfici di lavoro e devono essere sufficientemente capienti da poter eventualmente sopperire alla carenza di contenitori nei mobili bassi. A tale proposito è utile una considerazione di carattere generale che ben si addice al caso delle cucine lineari: i pensili da cucina vengono prodotti di solito con numerose altezze; Ve ne sono di bassissimi ( di solito sono alti 32 cm o anche addirittura meno) e ve ne sono di molto alti, anche più di 120 cm. Nella scelta dell’altezza più consona alla nostra cucina componibile bisogna tener ben presente che, a parte il maggiore contenimento dei pensili alti, è altresì importante anche la disposizione che si intende dare a questa mobilia sospesa. Nelle cucine dritte, ad esempio, quando si hanno metrature inferiori o uguali ai 330 cm di lunghezza si preferisce avere a disposizione dei pensili abbastanza alti, di solito di un metro di altezza. Questi pensili al loro interno sono suddivisi verticalmente in tre spazi; quando si ha la possibilità, sarebbe meglio suddividere funzionalmente tali spazi attraverso delle apposite ante che consentano un utilizzo separato dei vuoti, in basso ( come quello usato per lo scolapiatti, e quello, sopra la cappa, usato per le spezie, ad esempio) che sono di solito quelli più usati. In tal modo sarà possibile evitare di aprire di frequente ed esporre allo sporco ed alla polvere, quelle suppellettili che, trovandosi in alto, si presume che siano utilizzate molto più di rado.
Sopra ai fornelli è opportuno inserire una cappa aspirante, magari rivestita dello stesso materiale dei pensili; oppure si può optare per un aspiratore poco ingombrante, sopra al quale montare dei ripiani ‘a giorno’ o un pensile di altezza ridotta. Si tenga presente che le cappe dotate di filtro al carbone occupano meno spazio di quelle tradizionali, per le quali è sempre necessario montare un tubo che scarichi l’aria all’esterno. Nel caso non fosse possibile installare una cappa, è meglio lasciare libero il vano sopra ai fornelli: al massimo si possono inserire un paio di mensole, comunque non troppo basse. L’importante, però, quando non si ha la possibilità di inserire una cappa, è avere una finestra abbastanza vicina che consenta ai fumi di cottura di uscire senza creare danni alla mobilia e produrre cattivi odori. Non serve in realtà una finestra tanto grande, è necessario piuttosto che essa sia sufficientemente prossima al piano cottura da aspirarne naturalmente i fumi grazie al tiraggio che è prodotto dall’aria calda quando incontra quella fredda che si trova generalmente fuori.
Gli altri elettrodomestici
In una cucina a tutta parete lo spazio disponibile è generalmente piuttosto limitato, per cui bisogna fare attenzione a scegliere gli accessori giusti. Di lavelli, tanto per cominciare, ne esistono vari tipi, a vasca singola o a vasca doppia. La loro scelta dipenderà ovviamente dallo spazio a disposizione che si possiede. Gran parte dei modelli include anche un comodo piano di scolo laterale; nei casi però in cui lo spazio è davvero minimo sono previsti gli stessi accessori a incasso (sgocciolatoi, taglieri di legno, cestelli per le verdure) inseribili direttamente sopra la vasca del lavello, che vengono come abbiamo detto utilizzati a volte addirittura per nascondere le vasche del lavello. Per quanto riguarda il gruppo-cottura, i moderni blocchi a incasso sono senz’altro meno ingombranti e più razionali delle cucine economiche di tipo tradizionale. Essi, essendo composti da due pezzi separati, consentono una disposizione molto gradita a chi possiede una cucina lineare, quella che prevede il forno a colonna.
In questo caso la variabile da considerare maggiormente è la lunghezza della cucina stessa: se si possiede una cucina in cui l’inserimento del forno a colonna consente di poter disporre, comunque di un sufficiente piano di appoggio, allora questa è la composizione da preferire, ma se al contrario, il forno alto, costringe ad occupare uno spazio di piano di lavoro senza lasciarne a disposizione altri, allora è molto meglio rinunciarvi e preferire la posizione “classica” del forno sotto al piano di cottura. Il perché di questo tipo di problematica è presto detto: il piano cottura misura di solito occupa uno spazio di 60 cm; il forno occupa lo stesso identico spazio, ciò significa che posizionandoli uno sopra all’altro avremo impiegato soltanto 60 cm dello spazio disponibile in larghezza. Se invece il forno verrà posizionato in alto, in un mobile a colonna, la somma fra piano di cottura e forno sarà di 120 cm! Se si possiede una cucina lineare abbastanza grande (almeno 330/360 cm), allora questi centimetri in più, non creeranno problemi e lasceranno libero l’uso di una buona porzione di piano di lavoro, ma in caso contrario, è assolutamente sconsigliabile tale utilizzo perché si finirebbe per prediligere un elettrodomestico a cui è solitamente necessario accedere piuttosto di rado (di solito due o tre volte a settimana di media), invece che destinare tale spazio ad un piano di lavoro la cui necessità è sicuramente molto più frequente per chi cucina!
Un discorso a parte lo merita il frigo, il quale, essendo quasi sempre l’accessorio più ingombrante dell’intera cucina deve essere opportunamente posizionato specialmente quando si tratta di composizione a parete singola. La posizione di questo elettrodomestico, a meno che non si parli di frigoriferi bassi (quelli cioè “sottobase” citati poc’anzi), deve essere necessariamente finale rispetto alla composizione. Anche nel caso delle cucine dritte si preferisce di solito disporre il frigorifero dal lato opposto all’ingresso del locale, ma non si tratta di una regola ferrea, piuttosto di un principio estetico che consente di allontanare dalla vista degli avventori un ingombro così importante da “nascondere” addirittura, in qualche caso, il resto della mobilia.
La parete opposta
A proposito di frigorifero è opportuno anche parlare della parete di fronte al blocco-cucina che si ha di frequente a disposizione quando si arreda una cucina in composizione dritta. Essa si offre infatti a diverse soluzioni d’impiego ed una di queste è quella che prevede (e avviene in realtà abbastanza spesso) anche il posizionamento del frigorifero. In merito a tale disposizione è giusto ricordare che essa risulta essere uno dei metodi di usati ed efficienti per rendere “reale” il triangolo ergonomico “virtuale” che si ottiene in una cucina dritta. Ma ve ne sono anche altri: una serie di ripiani a giorno, o di pensili, per esempio, non molto profondi ma piuttosto vicini l’uno all’altro, aumenta notevolmente le possibilità di stivaggio senza rubare troppo spazio a chi non ha una cucina lineare abbastanza lunga e capiente.
Chi invece ha necessità di utilizzare la cucina anche per pranzare ecco che con la parete di fronte libera può trovare lo spazio necessario per alloggiarvi un tavolo, magari allungabile con delle sedie. Per contro, una lunga mensola ribaltabile potrebbe costituire una simpatica superficie d’appoggio per la prima colazione e gli spuntini veloci di chi non ha a disposizione lo spazio necessario per un tavolo: in questo caso si potrebbero abbinare delle sedie pieghevoli, poco ingombranti e facili da riporre. Perché una cosa è assolutamente da evitare nell’utilizzo della parete frontale: che i diversi usi che se ne intende fare, non si “sovrappongano” e ne pregiudichino la rispettiva funzionalità. Sarebbe davvero deleterio infatti dover “evitare” il tavolo o le sedie per poter raggiungere il frigorifero mentre si sta cucinando!
Abbiamo dunque visto, come anche una composizione ritenuta abbastanza semplice, come quella delle cucine dritte, necessiti anch’essa di numerose accortezze.
Se avete dunque da arredare una parete dritta, da noi, all’Interiors Gallery di Firenze e Dicomano vi sarà possibile trovare numerosi esempi di questa tipologia di cucina e tutti quei consigli che vi saranno utili per progettare il vostro spazio cucina ideale. Come sempre siamo a vostra disposizione …